Da assessore alla cultura del comune di Campobasso a consigliere regionale, a presidente della commissione cultura e dell’Atam associazione teatrale Abruzzo e Molise, Francesco Cocco, 55 anni, con una lunga militanza negli organismi internazionali in qualità di segretario dell’Euroregione Adriatica ed Adriatico Ionica e con una rilevante esperienza professionale nella gestione tecnico amministrativa dei progetti transnazionali e transfrontalieri.
Coordinatore del progetto Adrigov e Ipa Adriatico, dal marzo scorso,è a pieno titolo presidente del consiglio di Amministrazione della più importante realtà accademica musicale del Molise quale il conservatorio Lorenzo Perosi di Campobasso. Domandiamo direttamente a lui in questa intervista di Amolivenews.it, le motivazioni di questo incarico, gli obiettivi e le proposte per un rilancio nella circostanza del cinquantenario della fondazione e della ripresa delle attività didattiche dopo il lungo periodo della pandemia che non poco ha condizionato le attività in presenza che sono l’anima di questa importante istituzione. Ci avvaliamo dell’apparato fotografico realizzato da Rossella De Rosa.
Dott. Francesco Cocco, la nomina della sua presidenza triennale nel Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Perosi arriva a lei, direttamente dal Ministero dell’Università e della ricerca. I conservatori di musica già scuole di alta formazione, sono state assimilate al grado universitario, infatti, quali sono i vantaggi?
“Sono passati oltre venti anni dalla legge n.508 del 1999 che ha, di fatto, avviato la riforma dei Conservatori di Musica anche se il percorso verso una vera e propria equiparazione al sistema universitario ancora non avviene in maniera compiuta.
Sicuramente l’ambizione ad elevare la qualità della proposta didattica è un obiettivo articolato e lungo che ha bisogno di consolidarsi completando la vera e totale autonomia degli istituti AFAM. Il tema della qualità degli ingressi degli studenti, del reclutamento dei docenti, della certificazione della qualità didattica, dell’autonomia finanziaria sono solo dei punti ancora in fase di definizione verso target più definiti.”
Il conservatorio Perosi che si è distinto numericamente e per la qualità dei corsi negli ultimi anni, crescendo notevolmente, come può soddisfare la richiesta del territorio regionale ma anche circostante, considerando che in quasi tutte le scuole secondarie di primo grado la musica, il canto e lo strumento musicale sono diventate discipline seguite da un sempre crescente numero di alunni?
“In effetti il Conservatorio Perosi si è sempre distinto per un numero elevato numero di iscritti e di docenti. Molti gli studenti molisani e non che si sono diplomati presso il nostro istituto. Costantemente cerchiamo di adeguare la proposta didattica per reggere una competizione che, come per le Università, deve poter attrarre l’interesse dei potenziali studenti. Dal prossimo anno, proprio in questa direzione, introdurremo un corso in “Musiche tradizionali” che speriamo possa raccogliere l’interesse dei giovani molisani e non anche in connessione con la nostra tradizione e con l’uso di alcuni particolari strumenti musicali.”
Il Perosi compie 50 anni, come è nato e da un’idea di chi? E cosa state organizzando per festeggiare questo mezzo secolo, questa tappa così importante, coinvolgendo la cittadinanza dal centro alle periferie della regione?
“Sì, un anno importante che segna, da un lato, la celebrazione di un cammino importante e lungo 50 anni, dall’altro coincide con la ripresa delle attività dal vivo dopo la pandemia da Covid 19. Stiamo provando a ricostruire le fasi preparatorie che portarono alla istituzione del Conservatorio e le persone che si impegnarono in questa iniziativa: l’idea è quella di arrivare ad una pubblicazione che possa raccontare questa bella pagina.
Sicuramente sarà un anno di approfondimento sul Conservatorio del futuro: stiamo immaginando una conferenza programmatica che possa dibattere su come migliorare le nostre attività ed i nostri servizi. Allo stesso modo, con tutte le componenti che animano le nostre attività, vorremmo cercare un confronto più stretto con il territorio. Chiaramente festeggeremo questa ricorrenza con tanta musica nel maggior numero dei nostri comuni: stiamo predisponendo un calendario molto ambizioso di eventi che ci possa accompagnare dall’inizio dell’estate fino alla fine di quest’anno.”
Quali innovazioni intende proporre questo nuovo consiglio di amministrazione per allargare il piano dell’offerta formativa e le opportunità di coltivare i talenti musicali nella diversità delle espressioni?
“Dicevo prima di alcune nuove materie di insegnamento, ma anche corsi propedeutici alle iscrizioni, master class, collaborazioni con diverse istituzioni culturali, progetti ed attività internazionali. Vorremmo provare a rendere il nostro conservatorio attraente anche aumentando il numero degli studenti stranieri che già sono iscritti ai nostri corsi.”
Lei che si è sempre occupato di programmi e di progetti europei crede di poter inserire il Conservatorio Perosi nel novero delle Scuole di respiro internazionale per progetti di scambio, di arricchimento reciproco ma anche per la conoscenza di modelli e generi che caratterizzano i diversi Paesi avendo come risultato anche motivi di contaminazioni?
“Sicuramente sì. Il Conservatorio è una di quelle Istituzioni pubbliche particolarmente vocata ad entrare in partenariati internazionali per progetti in campo culturale, nel settore dell’industria creativa e nel campo dell’alta formazione. Le opportunità sono numerose: dai programmi a gestione diretta della Commissione Europea ai Programmi transfrontalieri e transnazionali della Cooperazione Territoriale Europea.”
Il suo sarà un triennio di fuoco, già immagino il nuovo impulso e le nuove frontiere che la musica saprà abbattere generando buone e nuove pratiche che non possono non arricchire la nostra regione. Il Conservatorio dispone di una direzione esemplare e di Maestri prestigiosi. In passato ho avuto modo di conoscere alcuni vostri valentissimi docenti con i quali si è instaurato un rapporto di collaborazione per l’attenzione verso la musica etnica di alcune nostre comunità, pensa che il vostro impegno potrà tornare sul filone tematico delle sonorità balcaniche?
“Indubbiamente, anche per la collocazione geografica della nostra Regione e, soprattutto, per la presenza sul nostro territorio delle comunità di origine albanese e croata l’attenzione alle contaminazioni culturali con l’area dei Balcani Occidentali sarà uno dei nostri obiettivi. Siamo già in contatto con istituzioni culturali di alcuni Paesi transfrontalieri per provare ad immaginare forme di scambio e di produzione congiunta nel campo della musica etnica.”
Grazie mille, presidente, risposte esaurienti ed esaustive, che lasciano immaginare quello che sarà l’orizzonte di una delle attività precipue dell’uomo, come la musica fondata sul valore dei suoni, sulla loro concatenazione con la voce e con tutti gli strumenti possibili di cui si avvale. Un prodotto dell’arte sconfinata e senza differenze e dove il Conservatorio Perosi, fiore all’ occhiello del Molise, ha svolto e svolgerà un grande e crescente ruolo.
Fernanda Pugliese