Un trionfo di colori, persone di ogni età e provenienza geografica. Potere del Blasco! La due giorni di Vasco Rossi, con il concerto-soundcheck di oggi (19 maggio) e poi il concerto-evento di domani (20 maggio) sta suscitando un incredibile interesse ed esodo da ogni parte d’Italia verso Trento in un’area sistemata per l’occasione, con tanto di ruspe e di spianata dettata dal vero e proprio abbattimento di una collinetta. Vasco più forte degli ambientalisti, delle critiche, della musica stessa. Le ruspe ci sono. E hanno lavorato incessantemente per predisporre l’area di 26 ettari destinata ad ospitare la Trentino Music Arena individuata dalla Provincia per il concerto di Vasco Rossi del 20 maggio .
Il capo della protezione civile della Provincia, Raffaele De Col, incaricato dell’improba impresa di convertire i campi in un’area da concerto capace di ospitare 120mila fans, con tutto ciò che serve per accogliere in sicurezza un fiume di persone più numeroso dei residenti in città, promette che: «Tutto sarà consono allo scopo».
C’è grandissimo fermento. Sono stati demoliti edifici, si è spianato il terreno ed è cresciuta anche l’erba, al contrario di quel che pensò Attila. Un enorme palco, come si vede dalla foto, oggi 19 maggio ha mostrato la sua identità coreografica. Ma non mancano le polemiche della politica avversa e dei residenti, preoccupati nel vedersi invadere da tante persone, come si diceva, più dei residenti stessi.
Anche dal Molise ben tre pullman sono appena arrivati a Trento. Su di essi oltre cento Molisani pronti a tutto, pur di accaparrarsi un posto in prima fila. Vasco è Vasco si sa ! Ma molti non sanno che Vasco Rossi, prima di dedicarsi al rock, fungeva da Deejay in lungo e largo nella sua Emilia Romagna, proveniente da Zocca, paese sull’Appennino Emiliano della provincia di Modena.
La sua natura, decisamente prorompente, lo vide dividersi tra consolle e chitarra, e nel lontano 1979 , da una telefonata di Bibi Ballandi,- produttore televisivo e produttore discografico, bolognese doc, figlio di Iso ex tassista, che iniziò la sua carriera accompagnando cantanti ed orchestre in giro per la sua regione, produttore e manager di Al Bano, Orietta Berti, Nicola Di Bari, Caterina Caselli, Mina, Little Tony, De Gregori, Dalla, De Andrè, Bertoli, fondatore della famosissima discoteca “ Bandiera Gialla “,- all’allora già conclamata star del mondo del cantautorato, il Molisano Lino Rufo, nella quale si chiedeva a questi di effettuare un tour dall’emblematico indirizzo nominale “ Primo Concerto “ con nuovi talenti, tutto iniziò ad avere una “Vita spericolata”. Vasco con Fortis, Ferradini, Renzo Zenobbi ( artisti al primo album tranne Lino Rufo già al secondo album ) iniziarono a frequentare i migliori locali Italiani e…… fu successo assicurato. Vasco, tra le tante cose, scrive libri e la sua amicizia e collaborazione con Lino Rufo, spesso e volentieri, la esalta nelle righe dei suoi racconti. Ma il rapporto di Vasco con il Molise non si esaurisce solo con l’amicizia con il nostro Lino.
Infatti, egli ebbe a dimorare per oltre quaranta giorni sulla montagna di Roccamandolfi e precisamente in località Scino dove fu ospitato da amici, in un casolare bianco verso sito sulla strada che da Campitello di Rocca si inerpica verso Longano. Un periodo che permise al mitico rocker di rigenerarsi da una fase stressante dovuta allo stress da palcoscenico.
“ Come nelle favole “ – fantastico pezzo dell’anno 2016, per dichiarare al mondo “ Vado al Massimo “ abiurare “ gli spari sopra “ , per non rimanere “ solo noi” e godere di “ nessun pericolo “, il Molise è sempre presente, e nella presenza tutto porta a ricondurci a quel “ Volo libero “ che ci permetterà di essere per sempre “ Blasco dipendenti “.
Maurizio Varriano