La tradizionale infiorata del 31 maggio a Campobasso ha radici profonde: il buon terreno è la comunità dei frati minori cappuccini che, fin dal XVI secolo, ha custodito il Santuario di Maria Santissima del Monte, tenendo viva la fede, la speranza e la carità del popolo campobassano.
La prima, solenne, processione risale, infatti, al 31 maggio 1911 quando, a seguito dei lavori di restauro della (allora) piccola chiesetta, fu fatta sfilare, tra le acclamazioni di una folla gioiosa, la bella statua di Maria che tiene in mano il bambino Gesù.
Così, da più di un secolo, questa festa si ripete a testimonianza di una comunità viva e unita; una comunità riunita ai piedi della “bella immagine” della Madonna del Monte che tante volte ha liberato la città dai “morbi, le siccità, le guerre e gli infortuni” come recita la preghiera a Lei dedicata.
Oggi, sotto lo sguardo di Maria, si rinnova questo miracolo di gente e di preghiera, di festa e di serenità gioiosa, di ferma volontà di ricominciare nonostante tutti i mali che affliggono la nostra amata terra.
La comunità dei frati minori cappuccini è sempre presente: oggi come un tempo.
Il parroco della chiesa del “Sacro Cuore di Gesù”, nonché Rettore del Santuario “Maria SS. del Monte”, fr. Luigi M. Chiarolanza, accompagna così in processione la statua di Maria e i campobassani, mentre i vicoli della città vecchia si riempiono di gente e di suggestive composizioni floreali fatte con i petali di rose donati dai fedeli.
L’infiorata del 31 maggio a Campobasso non è solo una ricca e meravigliosa tradizione, ma è, ancor più, il simbolo di un cammino: il cammino di un popolo in festa che porta nel cuore la gioia e tiene viva la fiaccola della fede.
Fabio Picone