Tornare bambini per poter corrispondersi al mondo del sogno. Mai svanisce la freschezza della mente, il gioco, il racconto.

Mai torneranno guerre e antagonismi che dell’uomo fanno solo mezzo per indicizzare il pensiero di morte. La sola azione posta al sorriso, all’allegria, alla spensieratezza ci porta a credere che tutto ancora sia possibile. Sarà che stamane ci siam svegliati con un sole già alto, che la canzone ricorrente tra la stasi costretta dall’afa sia “ Bella Ciao” , tornata in grande spolvero a causa di una politica del non senso, della verità di pochi e la negazione di tanti, ma la voglia di tornare a leggere Fiabe, Racconti, Storie fantastiche, e mai sin troppo reali, dona alla Città di Isernia il giusto splendore a quel perfetto angolo di Paradiso che è il centro Storico.
La Fontana Fraterna, il Chiostro San Francesco, inserito nel monumentale complesso che ospita il Municipio, il Palazzo Petrecca di Corso Marcelli, fanno da cornice ad un evento di tre giorni che avrà iniziò il 24 giugno e terminerà il 26 con una lezione magistrale del papà di tutti gli amanti della bellezza Molisana : Franco Valente.
Oltre le fiabe, le filastrocche e le storie, che vedranno angoli suggestivi della “ Sernja “ di un tempo, protagonisti del sogno, dell’immaginazione estemporanea di attori, cantori e giullari, la magia apre i battenti il 24 nel Chiostro del Palazzo di Città raccontandoci Fiabe e storie della nostra infanzia, e forse, accantonati per troppa modernità apparente.
Laboratori per ragazzi faranno contorno alle declamazioni di Francesca Zivolo, Rosangela Tedeschi, Sveva De Santis, Maria Ottaviano. Agli intervalli musicali a cura di Daniele Monaco, si alterneranno saluti istituzionali e di ringraziamento a cura della presidente dell’Adiform, curatrice dell’evento, Emilia Petrollini.
Se non fosse strano essere diversi e normali porsi da tali, poiché la normalità è decisamente follia, ospite della serata il mitico amico di tutti noi : Alessio Manfredi Selvaggi. La sera abbraccerà la musica che nella piazza Celestino V e sede della famosa Fontana Fraterna vedrà esibirsi Lino Rufo, cantautore famosissimo, che per l’occasione ha riunito il suo gruppo “ Nogospel “ . Contestualizzato nella manifestazione “ Magnastoria “, speriamo che non dichiari ulteriore stop per criticità burocratiche, il gruppo porrà all’attenzione del pubblico un lungo percorso che dal Volturno sbarcherà sul Mississippi.
La giornata del 25 giugno vedrà scorrere le lancette nella Galleria Petrecca con la relazione di Aldo Succi per poi spostarsi a rimarcar le ore presso Piazza Trento e Trieste. Le musiche di Daniele Monaco riempiranno spazio e tempo per far luce sul gioco degli scacchi a cura di Alessandro Di Salvo. Gli indovinelli di Teresa Brillante faranno spazio a narratori, decisamente motivati nella Piazzetta Sant’Angelo dal calibro di Luana Atore, Gemma Bontempo, Nicola Ciarlante, Vittorio Del Cioppo, Luciano D’Agostino, Rolando Giancola, Francesca Zivolo. Al suono delle campane della Fonderia Marinelli ci si preparerà alla cena del brigante presso il ristorante il “ Nabucco “ la quale è solo su prenotazione.
Dopo cena è d’obbligo premiare i vincitori del concorso “ Una favola per te “ ed insieme ascoltare subito dopo, nel Cortile di Palazzo Petrecca gli Arkesia con Silvia Bilotti.
Già è domenica 25 giugno e tutti si riporta alla festività tornando nel chiostro di San Francesco dopo una mattinata passata a riposar menti e membra. Alle 16,00 ci si ritrova per altri laboratori a cura di Maria Stella Rossi , si viaggerà tra folletti ed esseri fantastici del Molise, ed incontreremo la Banca del Tempo. Il Geco con Sara Ferri e Rita Angiolillo daranno spazio ad emozioni dettate da intrecci ed integrazioni. La rassegna chiuderà in bellezza con musiche e liriche di Lino Rufo e Franco Valente che vedranno rimbalzare tra le loro gesta la zampogna del maestro Piero Ricci.
I Fratelli Leone presenteranno una novità e le foto di Massimo Palmieri immortaleranno il Mondo che ci ha ridonato Fiabe e voglia di tornare a sperare che essere bambini possa ridonar vita all’intelletto di chi della vita ha dimenticato la parte più bella : la spensierata fanciullezza.
Attrezziamoci con piccole matite, quaderni, lacci e qualche sogno, e saremo, senza fretta ed impegno, tornati bambini.
Maurizio Varriano