“Agnone Città della Pace” iniziativa del prof. Francesco Mazziotta, ex docente di storia e filosofia al liceo scientifico di Agnone, che dal luglio scorso ha inoltrato all’amministrazione comunale una missiva contenente la proposta, ovvero porre alla base del monumento ai Caduti una lapide con su inciso: “LA GUERRA È UNA FOLLIA! PER TUTTI I CADUTI DELL’ “INUTILE STRAGE”,PER TUTTE LE VITTIME DELLA FOLLIA DELLA GUERRA, MAI PIÙ GUERRE SÌ AL DIALOGO E ALLA PACE!”, come da una frase di Papa Francesco e scritta apposta alla base del monumento ai caduti di Monteleone di Puglia.
La lettera contenete l’idea era firmata anche da presidenti e rappresentanti di ventitrè Associazioni di volontariato, da tutti i parroci di Agnone e dei paesi limitrofi; dagli otto presidenti dei Comitati di Quartiere di Agnone e da quanto si sa anche don Alberto Conti presidente della Caritas diocesana l’ha inoltrata ai quaranta comuni appartenenti alla diocesi e già il comune abruzzese di Castelguidone ha istallato la targa.
“Nella lettera –spiega Mazziotta- è contenuta la richiesta di fare di Agnone una città di pace, mediante iniziative e progetti che scaturissero dal potenziale impegno creativo delle Associazioni di volontariato e di tutti i cittadini di buona volontà. Nella stessa lettera contestualmente si proponeva di installare una lapide, con le parole di papa Francesco, alla base del monumento ai caduti che celebrasse la pace e, in nome della Costituzione italiana, ripudiasse la guerra.
Nella situazione storica attuale questa nostra richiesta diventa ancor più pressante. Nulla più della guerra rappresenta l’abbrutimento dell’umanità e la negazione del valore della vita. Nulla più della nonviolenza attiva rappresenta la celebrazione della dignità umana e della sacralità della vita. La scritta papale, ispirata al valore universale della pace e apposta in un luogo simbolo che ricorda le tante giovani vite falciate dalla morte in guerra, assume pertanto un significato profondo: la celebrazione della memoria dei caduti è tanto più autentica quanto più il loro sacrificio diventa fondamento di un mondo in cui la guerra venga ripudiata per sempre e non ci siano più caduti.
La scritta, peraltro, apposta in modo da rispettare integralmente i valori storico-estetici del monumento ai caduti, contribuirebbe attualmente ad arricchirlo di un più alto significato etico e civile, che scaturisce dallo spirito e dalla lettera dell’articolo 11 della Costituzione italiana, scritto da coloro che avevano sperimentato sulla propria pelle le atroci sofferenze dell’immane tragedia della seconda guerra mondiale.
Questa dell’educazione alla pace del resto –conclude il coordinatore dell’iniziativa- è una leva importante per affrontare gli altri problemi della comunità, perché dove cresce la cultura della pace, cresce anche la partecipazione e l’educazione a una gestione e risoluzione costruttiva e nonviolenta dei conflitti esistenziali, sociali e politici”.