Un volume di circa 500 pagine, edito dal Centro studi Idos in collaborazione con la rivista Confronti e l’Istituto di Studi politici San Pio V. Reca l’introduzione del presidente del Centro Studi e ricerche Luca di Sciullo che la mattina del 18 ha aperto i lavori a Termoli, parlando in linea generale dello status quo degli immigrati oggi e dei numerosi atti di regolarizzazione che però non hanno esaurito il fenomeno, così come si può ascoltare nel video. Il rapporto fotografa regione per regione il fenomeno migratorio in Italia dove i residenti stranieri sono 5.193.669 e i soggiornanti non comunitari 3.561.540.
Dai dati complessivi emerge anche quello del Molise, illustrato dal ricercatore dell’Unimol Ivo Oriente. Su 315. 000 residenti, dalle fonti Istat del 2020, gli stranieri sono 11.524 al 31 dicembre 2021, un po’ in calo rispetto all’anno precedente per effetti diversi non ultima la pandemia. Il profilo degli stranieri in relazione alla loro presenza per ricongiungimento, per lavoro, per studio o altro, e la distribuzione territoriale collegata al mercato del lavoro, ksono anche illustrate nel Dossier che evidenzia le nazioni di provenienza, il genere, l’integrazione scolastica e lavorativa distribuita per settore.
Della presenza degli stranieri in basso Molise e precisamente a Termoli ha parlato Gianni Pinto della Caritas di Termoli-Larino e del difficile lavoro di accompagnamento dall’accoglienza all’integrazione, di cui la Caritas si occupa con impegno da tantissimi anni. Del fenomeno migratorio in generale ha trattato la responsabile dell’ Ufficio politiche Europee della Provincia di Campobasso Carmela Basile.
I lavori sono stati moderati dalla presidente dell’associazione Salam APS Hanen Benmarien, una immigrata tunisina perfettamente integrata e legalmente cittadina italiana, che ha passato la parola a Silvana Ciciola, assessore alle politiche sociali del Comune di Termoli.
In funzione della sua carica, l’assessore ha potuto evidenziare il lungo e non semplice lavoro dell’amministrazione comunale a sostegno delle richieste e delle esigenze degli immigrati. La conclusione dei lavori è stata affidata a Fernanda Pugliese studiosa dei fenomeni migratori e che in qualità di docente di lettere e responsabile del Centro territoriale dell’educazione degli Adulti, ha promosso iniziative, corsi, progetti nazionali e regionali di italiano per stranieri extra comunitari, potendo constatare la ricchezza ma anche le difficoltà delle popolazioni migranti ad inserirsi negli intricati processi di riconoscimento dello status, ancora oggi lacunosi dal punto di vista del legislatore in un Paese come l’Italia a cui la Comunità internazionale ha addossato tantissime responsabilità soprattutto nella gestione della immigrazione clandestina, indipendentemente dai flussi.
Uno spiraglio di attenzioni è stato aperto all’Italia dal vertice del Consiglio d’ Europa tenuto nei giorni scorsi a Reykjavik.
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