Un parco giochi, bancarelle, cibo di strada e musica di qualità. Lo spazio del quartiere tra le spalle della linea ferroviaria e il terminal bus, tra zona stadio e via Molise, un comprensorio di palazzi, uffici, negozi ma fuori dal centro, negli spazi del mercato del martedì e il campetto di calcio sotto i tralicci.
Una zona della città che come tutte le periferie non gode delle possibilità attrattive del centro. Ma il comitato appositamente costituito già da qualche anno è impegnato a dare a questo luogo una fisionomia.
Già a primavera scorsa ha promosso l’allestimento di una mostra su Benito Jacovitti di cui corre quest’anno il centenario, nei saloni della parrocchia, con tanti visitatori e l’esposizione a tema da parte di artisti locali. In questa tre giorni estiva Jacovitti non manca.
La sua vita, le opere, il percorso artistico sono raccontare in una tesi di laurea discussa un mese fa da una laureanda della Facoltà di Economia del Turismo che ha voluto interessarsi della vocazione turistica della città attraverso il binomio ” Termoli- Jacovitti”.
Gianfranco Cannarsa, presidente del comitato col il vice Armando Carotenuto, hanno voluto sottolineare l’impegno della studentessa beneventana, oggi dottoressa Carmen Circelli, per una delle figure più importanti della città di mare che torna in scena anche attraverso una mostra personale a cura di un’associazione culturale che nasce nel quartiere su iniziativa di un personaggio che ha fatto di Jacovitti una ragione di vita.
Lui è Domenico D’onofrio già fondatore di un club sul Maestro ed ora di una nuova realtà dal nome giocoso, alla Jacovitti maniera, “Jek – pazz”. Il perché glielo abbiamo chiesto nell’ambito di una intervista collettiva dove i protagonisti ci raccontano l’impegno per la riqualificazione dei margini del centro città.
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