L’antica fontana in pietra non c’è più venne sostituita con un fontanino che è sempre stato punto di ristoro soprattutto per chi accedeva nel centro di Agnone dal cosiddetto “Pisciarello”. Fontanino che è stato sostituito e che ha visto il suo sito abbellito con una nuova nicchia, una pavimentazione di antichi “zeppi” (oggi sanpientrini), panchina, luci, catena con faretti in ferro grazie alla maestria di Sergio Pannunzio in ricordo del figlio Andrea scomparso anni fa in un incidente stradale.
La “Fontana delle Rose”, anticamente era il posto d’incontro delle lavandaie, delle donne del paese, punto non solo per lavare gli indumenti o per portare con le tine l’acqua a casa, ma anche per rinfrescare suppellettili e oggetti necessari per la vita quotidiana.
E ieri, 7 agosto, il Comitato di Quartiere “Agnone Centro” ha voluto allestire intorno alla fontana una mostra con personaggi in costume d’epoca, che rappresentavano proprio la vita contadina di un tempo.
Ecco la cardatrice della lana per i materassi, oppure le tine e le conche dove lavare le lenzuola, L’antica “scionna” o culla con i panni del bimbo, l’asinello per trasportare la roba o la capretta munta all’istante e col latte che prendeva dava forma al formaggio, il grano messo ad essiccare sui lenzuoli e tanto altro fino al fabbro ferraio. Insomma un vero spettacolo che solo un improvviso acquazzone ha saputo rovinare.
Presente il sindaco Saia che ha ringraziato quanti si sono adoperati per allestire il sito, don Onofrio Di Lazzaro che ha benedetto la nuova fontana, Mara Di Pietro che nel suo splendido costume ha spiegato la storia della Fontana delle Rose e di Franco Pannunzio responsabile del Comitato di Quartiere che ha ringraziato anche i ramai agnonesi che hanno prestato tine e manufatti in rame.
Davvero un evento magari da ripetere con un tempo più favorevole, visto che la Fontana delle Rose è ora un punto da visitare e da considerare come momento di ristoro ed aggregazione di Agnone.