Tra il Molise e le stelle Michelin non c’è mai stato grande feeling. Dopo aver conquistato il premio, il più ambito della ristorazione a tutto tondo, tanto tempo fa con il famoso, indimenticabile e ospitale ristorante “La Vecchia trattoria da Tonino” in quel di Campobasso, ottime recensioni e premi di qualità, il Molise è l’unica regione italiana a non aver il riconoscimento della stella Michelin. Tanti i pretendenti, tanti lo meriterebbero, se non fosse per una serie di combinazioni che non favoriscono la regione della Biodiversità, dell’accoglienza, del divin cibo.
Il 14 novembre 2023, la “Star Revelation Italia” e chissà se il Molise tutto potrà gioire per la ritrovata stella. Intanto l’edizione n.69 della “Rossa” ha già annunciato i 29 “Big Gourmand”, ristoranti che pongono “una piacevole esperienza gastronomica”. Tra questi una nuova entry assai gradita e dall’esperienza antica.
Campobasso e il Molise vede coronar la testa al Ristorante di via Torino, il pluripremiato “Aciniello”. Un ristorante che vede premiare la familiarità, la tradizione, l’accoglienza di due fratelloni e la loro mamma che, nel dispensare baccalà pastellato, fruffola e torcinelli, non nega l’innovazione e la sostanza della buona cucina: l’eccellenza dei prodotti.
Tornando alle stelle, come si diceva, il 14 novembre prossimo, in Franciacorta, presso il bellissimo teatro Grande di Brescia, verranno svelate le nuove stelle e avremo conferma se i “12 apostoli tristellati” saranno ancora tali – Villa Crespi a Orta San Giulio di Antonino Cannavacciuolo, Enrico Bartolini al Mudec di Milano di Enrico Bartolini, Uliassi a Senigallia di Mauro Uliassi, Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, Da Vittorio a Brusaporto dei fratelli Cerea, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio della famiglia Santini, Reale a Castel di Sangro di Niko Romito, Enoteca Pinchiorri a Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde, Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, Le Calandre di Rubano dei fratelli Alajmo, St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano e La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck.
Ci saranno nuovi ingressi o “cadute” dall’Olimpo della ristorazione italiana che, oggi, conta 385 locali stellati (335 Una Stella, 38 Due Stelle e 12 Tre Stelle, oltre ai 48 locali “Stella Verde”, dedicata ai progetti migliori in tema di sostenibilità. Scopriremo, oltre le nuove stelle e le conferme, le nuove Stelle Verdi, ma anche i Premi Speciali Michelin, nati per celebrare la diversità dei mestieri dell’industria della ristorazione. Il Consorzio del Franciacorta, guidato da Silvano Brescianini, firmerà anche il “Best Italian Sommelier Award” e questa edizione della “Rossa” includerà anche una novità, con l’introduzione del premio “Passion Dessert”. Sergio Lovrinovich, direttore Guida Michelin Italia – rimarca l’impegno e sottolinea che ci saranno nuovi concetti al fine coronare sogni, passioni, inclusioni, ricerca e tradizione.
La candidatura del Cibo Italiano al riconoscimento Unesco, vuol dire tanto e rimarca inequivocabilmente che il cibo è fonte di cultura, turismo e salute. L’Italia ed il Molise sono tenutari della più alta percentuale di biodiversità al Mondo, non si può certamente far finta di nulla. Le eccellenze vanno premiate e i premi non devono assecondare concetti e orizzonti, ma fornire loro la giusta dose di sprono per favorire condizionanti ambizioni verso il meglio e mai autoreferenziali. “La felicità è la sensazione di sollievo che scatenata da successi altrui porta a sé ogni favore del suo godimento”.
Se questo rimarrà lo spirito saremo in grado di festeggiare tutti insieme e finalmente esternare la gioia della ritrovata “Stella”. Indiscrezioni ci portano a pensare positivo e guardare all’area geografica del Molise Centrale. Il silenzio e la discrezione sono d’obbligo ma già ci stiamo preparando per leccarci i baffi!
Maurizio Varriano