Sarebbe molto riduttivo se si pensasse che la Festa dei Fuochi Rituali è solo un paio di ore da trascorrere nella spettacolarità di un rito che lega vari comuni e che ha come collante il fuoco. Dalle Ndocce in poi uno spettacolo che richiamerà domani tantissime persone molte delle quali per la prima volta ad Agnone.
Ma al di là delle fiamme, delle scintille e dell’impegno dei singoli il vero rito del fuoco sta nel protocollo d’intesa che domattina il sindaco di Agnone nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, a mezzogiorno, firmerà con sindaci ed amministratori dei quattordici centri provenienti anche dalla Toscana, Puglia ed Abruzzo.
Lo scorso anno Daniele Saia sottopose il documento ai suoi colleghi amministratori di Oratino, Montefalcone del Sannio, Salcito, Pietrabbondante e Belmonte del Sannio che parteciparono a quella che possiamo definire l’edizione ‘Zero’ dei Riti del Fuoco, che fu da tutti firmato. Quest’anno ai cinque comuni (sei con Agnone) presenti nella passata edizione s’aggiungeranno anche Abbadia San Salvatore, Bagnoli del Trigno, Roccavivara, Fara Filiorum Petri, Mirabello Sannitico, Santo Stefano di Sante Marie, Civitanova del Sannio, Pitignano e San Marco in Lamis.
“Sono tutti centri legati dai riti del fuoco –spiegava il sindaco Saia- che si tramandano da generazioni e che animano le rispettive comunità nel periodo solstiziale delle festività natalizie. Ogni rito ha la propria storia e le proprie radici ma fra tutti c’è un filo che ci tiene uniti. Con la firma del protocollo d’intesa fra associazioni, Pro Loco e amministrazioni, si è avviato un percorso finalizzato a ottenere il riconoscimento di questi riti, ed altri che si aggiungeranno, quali Patrimonio Immateriale Unesco. A tale scopo la Festa dei Fuochi Rituali che vedrà la partecipazione di tutte le comunità e che aprirà quello che per Agnone sarà il mese dei fuochi rituali, un insieme di manifestazioni che hanno l’obiettivo centrale di valorizzare la nostra più grande tradizione, la ‘Ndocciata”.
Nel frattempo si curano gli ultimi dettagli per la seconda Festa dei Fuochi Rituali che prenderà il via domani pomeriggio – 2 dicembre dalle ore 17.00 – ad
Tre i punti dove arderanno i fuochi stabili mentre gi altri sfileranno lungo le strade di Agnone. L’ordine di sfilata vedrà aprire il corteo da Oratino seguito da Belmonte del Sannio, Abbadia San Salvatore, Bagnoli del Trigno, Roccavivara, Fara Filiorum Petri, Pietrabbondante, Mirabello Sannitico, Montefalcone del Sannio, Salcito, Sante Marie, Civitanova del Sannio, Pitignano, San Marco in Lamis e quindi chiuderà Agnone.
Ricordiamo che per l’Abruzzo saranno presenti: le Farchie Fara Filiorum Petri (CH), Ntosse Santo Stefano di Sante Marie (AQ). Per il Molise: le Ndocce di Agnone, Belmonte del Sannio, Bagnoli del Trigno, Civitanova del Sannio, Pietrabbondante; le Farchie di Montefalcone nel Sannio, Salcito, Roccavivara, la Faglia di Oratino; le Laure di Mirabello Sannitico.
Per la Puglia: le Fracchie San Marco in Lamis (FG); per la Toscana la Torciata di San Giuseppe Pitigliano (GR) e le fiaccole Abbadia San Salvatore (SI).
In particolare la manifestazione, come comunicano gli organizzatori, seguirà il seguente programma con le logistiche definite:
“La Faglia di Oratino: accensione in largo Sabelli ai piedi della gradinata del campanile di Sant’Antonio. Le Ndocce di Pietrabbondante: accensione a metà gradinata Largo Sabelli; Civitanova del Sannio lascerà le ndocce al falò della fratellanza e poi riaccenderà tre ndocce lungo la gradinata.
Salcito: lascia le Farchie al falò della fratellanza e poi riaccenderà tre farchie lungo la gradinata.
Agnone: lascerà le Ndocce al falò della fratellanza e poi riaccenderà tre ndocce lungo la gradinata.
Ntosse di Santo Stefano di Sante Marie (AQ): le ndosse saranno lasciate nel Falò della Fratellanza e poi verrà riaccesa una ndossa lungo la gradinata.
San Marco in Lamis (FG): lascia la Fracchia al falò della fratellanza;
Montefalcone nel Sannio: lascia le farchie al falò della fratellanza.
In largo Sabelli, una volta che la faglia di Oratino è stata issata, i falò vengono accesi tutti insieme.
Intanto in via don Bosco e piazza del Popolo nel rione Maiella, a qualche centinaio di metri da largo Sabelli, sarà protagonista Pitigliano.
La Torciata di Pitigliano prevede: accensione delle torce di canne in Largo Sabelli, quindi la sfilata fino in via Don Bosco dove, davanti la Scuola Elementare, brucerà l’Invernacciu un fantoccio, anch’esso costruito con le canne, che rappresenta l’inverno.
Poi si passa in Piazza del Popolo dove, tutti insieme, vengono accesi gli altri falò ovvero le:
Fiaccole di Abbadia San Salvatore;
Farchie di Fara Filiorum Petri;
Lauree di Mirabello Sannitico;
Farchie di Roccavivara;
Ndocce di Belmonte del Sannio;
Ndocce di Bagnoli del Trigno.
Intanto in Piazza Unità d’Italia ogni paese partecipante avrà due stand per promuovere i loro territori mentre saranno oltre quaranta i punti ristoro e snack.
I ragazzi de La Repubblica di Maiella, nel loro rione dove arderanno diversi fuochi dei paesi partecipanti, accoglieranno le centinaia di spettatori allestendo un punto ristoro dove saranno somministrati cibi caldi, bevande e i più classici vin brulé, pizze fritte e il ‘SuperpaninoMaiella’ il tutto allietato dalla scatenata musica dei Sassinfunky, originale street band che proporrà brani jazz, funky, swing, reggae, balkan, dixieland.
Lungo le strade cittadine anche le performance del gruppo Folk Agnone.
Insomma, una osmosi cementata con un “patto del fuoco” che in futuro dovrebbe portare ad ogni singolo paese un ritorno turistico-economico soprattutto dei paesi sottoscrittori del protocollo d’intesa.