11 giorni al 4 marzo, giorno in cui nella sala ‘Spadolini’ del Ministero della Cultura e Beni Culturali a Roma, una rappresentanza di Agnone sarà chiamata a spiegare perché la cittadina altomolisana dovrebbe essere meritevole del riconoscimento quale Città della Cultura Italiana 2026.
Commissione presieduta dal giornalista e scrittore Davide Maria Desario che ascolterà con i membri giudicatori le proposte contenute nel progetto ‘Fuoco dentro. Margine al centro’ elaborato da un team di agnonesi con a capo la direttrice del Centro BIOCULT e dell’Unimol Letizia Bindi.
Come si ricorderà sono nove le cittadine rimaste in lizza sulle 26 iniziali poi una rinunciataria quindi 25. Comuni questi che rappresentano 14 regioni italiane.
Agnone, il 4 marzo prossimo, sarà la prima città ad essere ascoltata e poi man mano le restanti otto. Un’ora di tempo per illustrare il dossier e per rispondere alle domande della commissione sulle iniziative da realizzare nel 2026 con relativa copertura finanziaria.
Nel corso dell’incontro verranno proiettati anche alcuni video su Agnone girati dalla Immagina Srls di Napoli incaricata da Comune agnonese per la realizzazione dei corto con una spesa di circa13.500 euro.
Una mattinata decisiva dove la cittadina altomolisana si gioca tutto il lavoro iniziato dalla primavera scorsa.
Per questo il sindaco di Agnone Daniele Saia, ha invitato a Roma il presidente della Giunta regionale, Francesco Roberti, gli assessori, Andrea Di Lucente, Gianluca Cefaratti, Michele Iorio, Michele Marone, Salvatore Micone oltre al presidente del Consiglio, Quintino Pallante e i 15 consiglieri tutti per fare scudo intorno alla cittadina altomolisana.
“Agnone –ha scritto Saia ai componenti del gotha regionale- in questa sfida stimolante e temeraria, vuole rappresentare un territorio, l’intera Regione Molise, nella certezza che i Comuni molisani, tutti insieme, coralmente, possiedono i giusti requisiti e la forza necessaria per riscattarsi e, dal Margine, portarsi al Centro. Questa convinzione ci spinge a chiedervi di coltivare insieme il sogno sino in fondo e di continuare a manifestare quel sostegno energico che sinora non è mai mancato e ci ha rinvigorito nei momenti di stanchezza, partecipando, concordi e compatti, all’audizione, a questo ultimo evento che deciderà le nostre sorti”.
Ultimo step infine, quello del verdetto conclusivo previsto per il 29 marzo prossimo quando la Commissione decreterà la città meritevole del titolo di Città della Cultura Italiana 2026.
Con Agnone ad ambire al titolo anche Alba, Gaeta, L’Aquila, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese. La città vincitrice potrà beneficiare di un contributo statale di un milione e mezzo di euro oltre ad avere un ritorno turistico-economico non indifferente.
Per il 2024 è Pesaro Capitale della Cultura che ha ereditato il titolo da Bergamo e Brescia e Agrigento lo sarà per il 2025.