L’emozione diviene fortissima e pervade il cuore e l’animo dello spettatore nel momento stesso in cui il primo sguardo si posa su quel balcone, su quella tenda bianca, immacolata, che da 100 anni a Vastogirardi racchiude e rivela il Mistero di Fede dell’Annunciazione.
Per chi crede come per chi partecipa solo per curiosità, l’attesa diviene comunque trepidante, palpabile, mille pensieri, mille sensazioni, tutte uguali e tutte diverse attraversano la folla col naso in sù che aspetta di vedere spuntare da quella tenda bianca la testolina dell’Angioletto dalle ali piumate.
Solo il suono delle campane richiamano l’attenzione per un attimo, distraendo dalla fremente aspettativa, lo sguardo della folla verso la Chiesa, quella Chiesa ancor più incredibilmente preziosa e raffinata in questo giorno speciale.
Le Campane a festa annunciano l’uscita, sul piazzale antistante, della Statua della Vergine delle Grazie a disposizione della venerazione del suo Popolo.
Ancor più Bella nel giorno della festa a Lei dedicata, Fiera e Rigogliosa di oro e preghiere, Ammirata da sguardi imploranti di Fede e rispetto, Lei sembra sorridere a tutti con compiacimento e orgoglio davanti a tanto Amore.
La tenda si muove, si apre, compare la testolina dell’Angioletto, quelle ali piumate spuntano, vengono fuori pian piano scorrendo su quella preziosa fune, e lo sguardo della folla non si distoglie un sol attimo, l’accompagna per tutto il percorso.
L’emozione diviene condivisione, unione totale di menti e cuori, sentimenti contrastanti attraversano l’animo dello spettatore. L’ammirazione per tanto coraggio si fonde e si confonde con la trepidante incertezza: questo piccolo Esserino coraggioso riuscirà a recitare la sua preghiera ?!
La nostra preghiera ?! Come se alla risposta fosse legato l’esito premonitore di un destino prossimo positivo o negativo!
Nell’aria una vocina si sente dapprima pian piano, flebile, poi forte e decisa, riempie e penetra l’intimo di ognuno, gli occhi della folla rivolti in alto si riempiono di lacrime e commozione, e quando l’Amen suggella la supplica innocente, le mani si sciolgono in un applauso fragoroso, scrosciante, liberatorio!
Timore e gioia si uniscono e mescolano nella consapevolezza che un evento mistico, magico, unico si è ripetuto, e chi ne è stato spettatore, chi ne è stato testimone, in qualche modo si sente prescelto, si sente eletto!
E poi il ” dono prezioso” diviene dono di tutti, “l’incenso”diviene richiesta di purificazione e salvezza,”i fiori ” che si spargono sulla folla divengono come una sorta di benedizione per chi viene sfiorato dai petali! Sorrisi, felicità e una sorta di anticipata nostalgia si diffonde, e ,quando quella tenda bianca si chiude per l’ultima volta nascondendo quelle ali piumate , l’ applauso finale sembra essere una implorazione, una preghiera (ancora , ancora fra noi piccolo Angelo!).
Un ringraziamento di cuore a Vincenzo Liberatore che ha pensato e voluto una rappresentazione unica nel suo genere ; alle bimbe coraggiose,devote e fortunate che da cento anni si susseguono nella interpretazione dell’Angelo; a tutte le persone che lavorano affinché questa manifestazione possa svolgersi e possa essere realizzata per darci ogni anno tanta emozione e tanto orgoglio!
L’orgoglio di tutto un popolo che riscopre nel “Volo dell’Angelo” il senso di “appartenenza” e la consapevolezza della storicità e della unicità di tale rappresentazione ci fa sentire fieri e orgogliosi di qiesto evento tra “il sacro e il profano”, ma magico.
Franca Di Tella