La struttura nata negli anni 80 del secolo scorso come mercato coperto in via De Gasperi di Agnone fu concessa, una volta dismessa come mercato coperto, ad una azienda che avrebbe dovuto costruire scarpe ed impiegare 90 persone oltre un lustro fa, iniziativa questa miseramente fallita in pochi mesi, diventerà ora Museo della Bilancia.
“Il Comune di Agnone è proprietario dell’immobile denominato “Mercato Coperto”, realizzato negli anni ’80 –si legge nella delibera del sindaco Daniele Saia– e nel 2022 il Sig. Francesco D’Aloise di Agnone, nella qualità di Amministratore della “Artigianato Artistico Cav. Filippo D’Aloise s.n.c.” avanzò proposta di Accordo di Partenariato Pubblico/Privato relativa all’idea progettuale per la realizzazione di un polo museale sul tema specifico della “Bilancia” con valorizzazione dell’immobile dell’ex “Mercato Coperto”.
L’idea progettuale del “Museo della Bilancia” è tesa a far rivivere una tradizione degli artigiani bilanciai agnonesi degli inizi del 1900 riportando alla luce svariate tipologie di bilance, pesi e misure che costituiscono oggi una collezione propria e che sarà destinata ad essere fruibile da tutti mediante il posizionamento della stessa nella location ideale dell’ex mercato.
Il museo tenderà, tra l’altro, ad assegnare maggiore consistenza all’offerta turistica del territorio anche in considerazione che la scelta dell’immobile è ritenuta strategica per la sua collocazione alle porte del centro storico ma facilmente raggiungibile dai visitatori percorrendo percorsi diversi rispetto a quello di arrivo, consentendo così di effettuare passeggiate che attraversino il centro “murattiano” dove verranno garbatamente veicolati i turisti visitatori nell’ottica di far cogliere loro maggiore piacere e di consentire alle attività commerciali di trarre un qualche beneficio in più.
Questa dovrà essere una iniziativa in costante crescita con l’impegno a renderlo sempre di maggior interesse anche con attraverso l’idea di visite di studenti con laboratorio didattico legati all’oggetto del museo.
I locali vedranno opere di ristrutturazione interne ed esterne a carico del partner. Ricordo –conclude lo scritto- che non si tratta di concessione in senso stretto ma di partenariato speciale il comodato d’uso del bene immobile interessato ed è strumentale al perseguimento dei fini di interesse pubblico e generale del processo di valorizzazione dell’immobile”.