Iniziativa per il gemellaggio di Agnone con Borgo San Dalmazzo (Cuneo) che hanno in comune la figura di Don Raimondo Viale che nell’ultima guerra fu confinato per quindici mesi nell’allora “campo di concentramento” di San Bernardino di Agnone.
Venerdì scorso (20 settembre) a Borgo San Dalmazzo, in ricordo dei martiri della resistenza e di Don Raimondo Viale, organizzato dall’ANPI, si è tenuto un incontro al quale ha partecipato anche una delegazione di Agnone.
Presenti la Sindaca Roberta Robbione del centro piemontese. con l’assessore alla cultura Michela Galvagno, il coordinatore nazionale dell’ANPI Michele Petraroia, il presidente dell’ANPI del Molise Loreto Tizzani, la presidente dell’ANPI di Borgo San Dalmazzo Maddalena Forneris, e per Agnone Michela Cerbaso (consigliera delegata del comune altomolisano) e Davide Tanzj (che già a febbraio aveva incontrato la sindaca Robbione) che hanno portato alcune copie del libro sul campo di concentramento di San Bernardino ed una campana offerta dalla fonderia Marinelli.
La giornata è iniziata una tavola rotonda per poi proseguire con la visita alla caserma degli alpini istituita nel 1873 che durante la II guerra mondiale era stata adibita a campo di concentramento proprio come a San Bernardino ad Agnone. La piazza di fronte a questa caserma è stata intitolata proprio a don Raimondo.
I partecipanti sono poi andati al cimitero dove ci sono le lapidi di Don Raimondo e dei 13 partigiani giustiziati, per poi proseguire con la visita al Museo della memoria “MEMO” e infine alla stazione dove venivano fatti partire gli ebrei destinati al campo di sterminio di Auschwitz, per poi concludersi con una cena conviviale dove si è parlato anche dell’idea di organizzare un futuro gemellaggio tra Agnone e Borgo San Dalmazzo.
Progetto questo quanto mai importante che potrebbe unire i due paesi e le regioni del Piemonte e del Molise nel nome del “prete giusto”, così definito da Nuto Revelli, confinato ad Agnone dal 29 giugno 1940 fino al 20 settembre 1941.
Dopo l’incontro con la sindaca Roberta Robbione, concretizzatosi attraverso il contatto con l’On. Chiara Gribaudo (vice presidente del PD e nativa di Borgo San Dalmazzo), che a sua volta è stata raggiunta attraverso Mario Borgna (ex segretario della CGIL della provincia di Cuneo), i due comuni ora possono concretamente gettare le basi per un gemellaggio in nome di Don Raimondo Viale.
L’idea iniziale è stata di Michele Petraroia, che ha promosso l’incontro nel corso della Giornata della memoria del 25 gennaio scorso svoltosi presso l’Aula Magna dell’ITIS di Agnone. Proposta anche di intestare a Don Raimondo Viale lo slargo antistante l’ex convento di San Bernardino, che dal 1941 al 1943 fu sede di un Campo di concentramento.
Raimondo Viale nasce nel 1907 a Limone Piemonte in provincia di Cuneo. All’età di 23 anni, viene ordinato sacerdote e viene assegnato come vicecurato alla parrocchia di Borgo San Dalmazzo. Negli anni ’30 il suo impegno culturale e sociale lo porta in contrasto con le autorità fasciste. Con l’avvicinarsi dell’entrata in guerra dell’Italia, il clima politico si fa sempre più teso. Don Viale, dal pulpito, condanna la scelta della guerra come “un’inutile strage” tentando di marcare le distanze tra la posizione della Chiesa e quella del governo fascista.
A pochi giorni dall’inizio delle ostilità con la Francia, pronuncia, durante un’omelia, un duro discorso contro la guerra, in seguito al quale è arrestato e condannato a quattro anni di confino in Molise, presso la località di Agnone. Scontati i 15 mesi di confino nella cittadina altomolisana il Nostro rientrò a Borgo San Dalmazzo dove fu parroco e dove morì il 25 settembre 1984.