Ci piace iniziare la disamina della vittoria del Lupo, parafrasando il titolo di una famosa pellicola cinematografica del compiano Massimo Troisi, “Ricomincio da tre”, esattamente il numero dei palloni, mai successo prima in questa stagione, che i rossoblù hanno infilato nella porta dell’ottima Vis Pesaro. Una vittoria figlia di un gioco maschio, spigoloso e a tratti nervoso, che ha visto i nostri beniamini, con qualche affanno nel finale, prevalere per 3 a 2 contro i più scafati colleghi marchigiani.
Una gara attraversata da cinquanta sfumature di rossoblù, dall’iniziale sbandamento difensivo, corretto immediatamente da mister Braglia (voto 6) con la provvidenziale sostituzione, dopo soli dieci minuti, del giovane Mancini (voto 5), al redivivo centroattacco, con la suntuosa prestazione di Di Nardo (voto 9), autore di una doppietta (21′ rig. e 27′), di un assist a rete e di una miriade di palloni difesi con la garra di un predatore affamato, e la buona prova di Di Stefano (voto 6,5), autore della terza marcatura (44′) ed in evidente e costante crescita nella condizione fisica.
Ancora ingolfato, purtroppo, è sembrato il motore del gioco, dove il quotato D’angelo (voto 5 meno meno) risulta ancora girare a tre cilindri, le cose non migliorano nella seconda frazione di gioco, dove la linea di centrocampo, benché rinforzata dall’entrata in campo di Baldassin (voto 5), non è mai riuscita con il palleggio a raffreddare i bollori avversari.
Un discorso a parte meriterebbero le prove dei nostri estremi difensori, ancora privi della giusta personalità nel ricoprire il delicato ruolo rivestito, anche ieri infatti, se non del tutto colpevole sulle due marcature avversarie (41′ e 88′), la prima a dir poco rocambolesca, Forte (voto 5 +) non è sembrato in grado di infondere la giusta sicurezza all’interno dell’area di rigore.
Nel complesso, comunque, la gara dei nostri è stata gagliarda ed energica, meritando così, come ammesso anche dal mister avversario Stellone, la vittoria finale. Negativa, a nostro giudizio, è stata la direzione dell’arbitro Dorillo di Torino (voto 5), ancora troppo acerbo e privo del giusto equilibrio. I migliori della classe, ancora una volta, la muraglia umana della Nord (voto 10), passione, colore, incitamento, dal 1′ al 94′.
Adesso rinserriamo le fila e marciamo tutti insieme in direzione della terra di Toscana, bisogna conquistare l’antica città di Pontedera.
Antonio Salvatore