“Alfedena era uno snodo importante del territorio sannita. Basta vedere l’orografia. Non siamo lontani dalle grandi sorgenti del Sangro e nemmeno da quelle importantissime del Volturno. E’ uno spartiacque eccezionale: il Volturno finisce sul Tirreno; il Sangro sul mare Adriatico. Le popolazioni che vi abitavano sapevano sfruttare queste peculiarità ed esercitavano il controllo dei traffici appenninici.” Lo ha detto Nicola Mastronardi mentre annunciava l’uscita del suo prossimo libro nel corso del 2025.
La sorprendente e gradita anticipazione è stata palesata alla platea che ieri sera lo ha ascoltato con interesse nella sala conferenze del Museo Arceologico A. De Nino di Alfedena, invitato ad animare l’evento “calici di storia“. Incontro di spessore culturale partecipato dalla platea dei grandi eventi, salutato dal sindaco Luigi Milano, e dalla presenza dei membri dell’amministrazione comunale nonché di alcune personalità della zona, tra cui: Ferdinando Carmosino, ex sindaco di Rionero Sannitico e Pietro Matta, presidente dell’Associazione Il Nibbio.
Mastronardi, attento studioso del territorio, e appassionato di equitazione, ha percorso più volte con i cavalli i tratturi molisani-abruzzesi, insieme alla mandria della famiglia Colantuono, noti allevatori e casari di Frosolone. Gli studi e le ricerche sui sanniti, di cui ha dato saggio attraverso la pubblicazione di due romanzi storici, sono stati agevolati dall’eccellente conoscenza topografica delle due regioni.
Incalzato dalle domande dell’archeologa, Erika Iacobucci, nella veste di moderatrice, ha confermato di non avere abbandonato la volontà di realizzare un film. “L’idea è ancora viva – ha risposto Mastronardi – ma purtroppo non convince i grandi produttori cinematografici, che – dispiace dirlo – non conoscono la storia dei popoli italici”.
Lo scrittore e giornalista agnonese però non si arrende, continuando nella missione di diffondere nelle scuole della Penisola i saperi evidenziati con “Viteliù” e “Figli del Toro“.
Il Ministro della Cultura con il quale avrà presto un’interlocuzione gli dovrà una risposta. È l’ultimo tentativo. Il grande schermo, verosimilmente, potrebbe far germogliare l’interesse tra i giovani e stimolare il Ministero dell’Istruzione e del Merito a proiettarsi su programmi didattici inesplorati.
Nel frattempo ci si deve accontentare delle telecamere di Origini. Mastronardi, quale coautore del programma di Rai Uno, ha promesso di portarle ad Alfedena per realizzare un focus sul borgo sangrino.
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