Una storia che dura dal 1988, ovvero dal secolo e millennio scorso, e che il sindaco Daniele Saia sta per sanare. Parliamo dei marciapiedi di Via Castelnuovo, del rione fra i più popolosi di Agnone, che insieme ad alberi ed un’adeguata sistemazione mancano nel quartiere dove insiste anche lo stadio cittadino che ancora mantiene il nome dell’omonimo rione.
“Viale Castelnuovo avrà il suo marciapiede, lo stesso vale per il tratto di strada che va dalla caserma dei Carabinieri fino all’uscita del paese e per il tratto di Istonia che prosegue dalla casa cantoniera nelle vicinanze di località Tiro a Segno –afferma in una nota il sindaco di Agnone Daniele Saia- Il progetto relativo a questi interventi sulle strade di Agnone era stato avviato diversi anni fa dall’amministrazione del compianto Michelino Carosella e ora lo facciamo diventare finalmente realtà.
I lavori saranno realizzati grazie a un finanziamento della Regione Molise pari a 860 mila euro, finanziamento ottenuto dal Comune di Agnone.
E così continuiamo a rispondere alle esigenze dei cittadini che da tempo lamentavano la mancanza di un marciapiede per camminare in sicurezza nelle zone citate”.
A dire il vero i marciapiedi del popoloso rione rientravano anche nel Piano Regolatore Generale che fu redatto da esperti universitari di Chieti il 9 marzo 2009 e che sembrava in dirittura d’arrivo col sindaco De Vita ed inserito anche fra le priorità dell’Amministrazione di centrosinistra del sindaco Carosella nel 2011 e che ancora oggi non si sa che fine abbia fatto. Ma anche negli anni precedenti e successivi, diverse lettere ai vari sindaci giunsero dagli abitanti del quartiere Castelnuovo che chiedevano i marciapiedi “mai fatti però già pagati con le spese di urbanizzazione” scrivevano nell’ennesima missiva inviata qualche giorno dopo l’elezione del sindaco Lorenzo Marcovecchio.
Un bravo al sindaco Saia, che dopo aver risolto il problema dell’edificio dello Iacp adiacente la chiesa di Sant’Antonio che da circa trent’anni non vedeva la soluzione e che oggi invece vede un fiorente cantiere aperto, risolve anche la problematica del “quartiere isterico” come fu definito quello di via Castelnuovo, con la speranza che il sito veda anche l’abbellimento con alberi, panchine e fioriere e quant’altro necessita per renderlo degno della cittadina alto molisana.