Nel suo Dna ci sono tracce di agnonesità come nel suo sangue c’è la passione, la creatività tipiche del popolo altomolisano. Il suo cognome svela il suo aggancio storico con la terra degli Osci per questo la romana Sarah Sammartino è plasmata, anche se inconsciamente, al raggiungimento di obiettivi con la caparbietà tipica dei caratteri di popoli che hanno sempre combattuto per riuscire.
Per “dinastia” Sarah è la nipote del compianto Senatore Remo Sammartino, grande politico, oratore e scrittore del panorama agnonese del secolo scorso. E forse proprio dal nonno ha ereditato la creatività del racconto, della scrittura, della narrativa.
Sarah Sammartino nasce a Roma nel 1975. Inizia a fare teatro giovanissima e, dopo la fine degli studi classici, si laurea in Lettere Moderne presso La Terza Università degli studi di Roma. Successivamente si trasferisce a Parigi, dove si diploma come attrice al Centre International pour les Artistes du Spectacle e crea la compagnia Sangue Giusto, per la quale lavora come attrice, autrice e regista, portando anche il teatro nelle carceri.
Rientrata poi in Italia, continua a mantenere un legame con la Francia, dove ha lavorato nella serie cinematografica Il Profeta. Lavora quindi come attrice e autrice, ma si occupa anche di formazione e regia.
Dalla sua mente, da tanta esperienza e meditazione, nasce il romanzo “Le mani azzurre” che domani 7 marzo, alle ore 19.00, sarà l’argomento del salotto Lettere Caffè a Roma.
Con l’autrice Federica Tuzi mentre le letture saranno di Luisa Merloni. Un romanzo imperniato sui disagi e le sofferenze di una giovane attrice che dopo la “prima” lascia il suo ruolo e la recitazione: ma…
“Ma l’incontro con un maestro di danza, che è in realtà un maestro di vita, la spinge ad abbandonare le sue sicurezze, il suo atteggiamento vittimista, un promesso sposo e la sua città.
Comincia così per lei un viaggio esteriore e interiore, costellato di singolari personaggi e fatto di coincidenze e agnizioni. La narrazione procede su due piani: quello del tempo lineare che la protagonista vive e quello dei suoi ricordi d’infanzia che appaiono nel racconto come una sottotrama che emerge in presa diretta.
Così le ragioni della sua inquietudine vengono svelate movimento dopo movimento, e ogni dolore, ogni prova da superare, persino quella del grande amore perduto, diventano la spinta per un nuovo passo”.
“Le mani azzurre” è già in distribuzione. E si spera che la Sammartino possa venire anche ad Agnone a presentare il suo romanzo visto che nella cittadina altomolisana ci sono appuntamenti mensili come “Quattro libri al bar” del Centro Studi Alto Molise, ovvero incontri letterari ed editoriali dove soprattutto gli autori, nel presentare i propri lavori intrecciano dialoghi con i presenti o quelli organizzati dell’Associazione degli Amici del Teatro Italo-Argentino nel foyer dello storico cinema-teatro o gli incontri ospitati nei saloni della Pontificia Fonderia Marinelli e nella sala consiliare di Palazzo San Francesco.
Un modo questo perchè la scrittrice Sarah Sammartino possa riscoprire Agnone, la terra dei suoi avi.