È in distribuzione da poche ore, su tutte le piattaforme musicali online, «Groenlandia» il nuovo singolo di Giovanni Petta. La canzone è in puntuale continuità con il lavoro portato avanti nel podcast «In diagonale».
Una atletica del pensiero per ricordare agli esseri umani che l’obiettivo del proprio genere è l’evoluzione, non certo la guerra né la vittoria in quelle competizioni economiche e di potere che producono malattia e miseria.
Il brano, prodotto da Matteo Passarelli per Brick House Record, è una danza triste, una tristezza che si può esorcizzare ballando, e sembra rappresentare al meglio l’epoca che stiamo vivendo, un’epoca caratterizzata dall’incapacità ormai cronica degli uomini di incontrarsi con ragione e logica, con rispetto e lealtà.
Giovanni Petta, allievo di Mogol, sta lavorando al suo terzo album, quello della maturità. Il disco uscirà in autunno e raccoglierà, con «Groenlandia», le riflessioni profonde sul primo quarto di secolo.
Petta è convinto che senza un cambiamento profondo degli atteggiamenti personali, senza consapevolezza e “ricordo di sé”, non si possa sperare in un futuro migliore.
La disumanità così spesso palesata da chi governa stati e multinazionali è la dimostrazione che qualcosa di importante non funziona alla base, tra la gente comune. Il nuovo disco si chiamerà appunto «Gli strumenti migliori», un catalogo di osservazioni necessarie per comprendere meglio la contemporaneità.