Quando non si può vincere, l’importante è non perdere. Mai più veritiero può essere considerato questo aforisma dopo aver visto la prestazione dei nostri contro i biancorossi romagnoli, squadra organizzata e per nulla arrendevole, sebbene frustata ma per nulla frustrata da una pesante penalizzazione.
Dopo gli accorgimenti tattici apportati in corso d’opera nel recupero sabaudo di mercoledì scorso, Mister Zauri (voto 6,5), contro il Rimini ha avuto la forza di rimescolare le carte, piazzando più assi nel tavolo di centrocampo, i quali hanno permesso un maggiore fraseggio tra i reparti e una migliore fluidità nella manovra, dando campo e libertà ai cursori laterali, che sono poi risultati, infatti, tra i più volitivi del confronto, come Martina (voto 6,5) e Cristallo (voto 6,5).
Una gara che, malgrado il solito primo tempo dove il Campobasso (voto 6), ancora una volta, non è riuscito a esprimere il suo miglior football, ha saputo sviluppare diverse occasioni da rete, che per scarsa precisione o per fortuna avversa, non hanno voluto regalare in anticipo un sorriso al popolo di casa. Anzi, alla prima occasione gli ospiti si sono portati in vantaggio con Leoncini (32′) lasciato solo e sfuggito troppo facilmente ai radar dei nostri difensori.
Decisamente migliore la seconda frazione di gioco, con un Campobasso che ha condotto il gioco e portato spesso la sfera nell’area di rigore avversaria. Il bel gol di testa di “Boemo” Cristallo (62′) ha ristabilito quanto meno la parità, il minimo sindacale per una partita che i nostri avrebbero meritato di vincere.
Un punto che comunque muove la classica e abbevera il morale dei nostri ragazzi i quali, in tutta franchezza, sembrano aver acquisito una consapevolezza più matura e strutturata.
Matura e strutturata da tempo è invece la Curva Nord “Michele Scorrano”, una muraglia umana che ogni domenica, in casa e in trasferta, non manca di accompagnare il Lupo nel suo viaggio oltre il tempo. E allora come non notare la differenza tra una gara dove i vessilli sventolano fieri e un’altra dove i colori lasciano spazio al grigio del freddo cemento? Provate a prendere un piatto di cavatelli, toglietegli prima il calore e il colore del sugo, toglietegli poi la passione e la sapidità del pecorino, e mi direte cosa rimane.
Proprio così, come successo nella partita di recupero contro la Juventus Next Gen, gara disertata dai ragazzi e ragazze della Curva Nord come atto simbolico contro la presenza nei tre gironi del campionato di Serie C, delle squadre B, espressione della speculazione delle lobby e del potere del calcio moderno, un gioco oramai sempre più lontano dalla vera passione della gente. Una scelta quella dei nostri tifosi, figlia di valori, principi, coerenza e mentalità che, da anni oramai, sono il segno distintivo della Curva Nord “Michele Scorrano”.
Comunque adesso è tempo di pensare alla trasferta di Coppa Italia a Terni e soprattutto alla trasferta di Arezzo, partita dal gusto romantico dei tempi più belli. Allora zaino in spalla, sciarpa al collo e Lupo nel cuore.




















