Nel centenario dalla nascita di Antonio Pettinicchi (1925-2014), Palazzo Iacovone a Poggio Sannita è in essere una straordinaria mostra che segna un momento storico per l’arte italiana. Dal 25 ottobre scorso al 9 novembre, l’avvocato Domenico Iacovone espone 22 opere inedite degli anni ’50, salvate dal macero a Napoli e custodite per decenni in un cassetto dal padre Giovanni.
Nel mentre in altri centri del basso Molise si è deciso di celebrare il noto pittore del secolo scorso non invitando proprio nessun rappresentante di Poggio Sannita. Cosa questa che ha “turbato” e non poco il sindaco del comune alto molisano Giuseppe Orlando. 
“Qualche giorno fa – scrive il sindaco Orlando – ho appreso dall’informazione regionale che, in tutto il Molise, a Lucito, Campobasso, Isernia e Termoli si è celebrato il centenario del maestro pittore e incisore Antonio Pettinicchi. Peccato che all’appello mancasse Poggio Sannita dove, presso la dimora storica di palazzo Iacovone, da sabato 25 ottobre, il pubblico ha potuto ammirare ventidue capolavori, INEDITI, del maestro Pettinicchi. La mostra si chiuderà il 9 novembre con la partecipazione del figlio dell’artista che arricchirà l’evento con ricordi e testimonianze sul padre e sulla sua opera.
Qualcuno dice che il Molise non esiste e sappiamo tutti che non è vero, ma almeno quello che effettivamente esiste e può contribuire a smentire questa odiosa diceria, va assolutamente evidenziato a tutti i livelli affinché anche i piccoli centri come Poggio Sannita, possano mettere in mostra le loro peculiarità. Voglio aggiungere che mi riferisco ad una storia culturale veramente importante.
Al di là della mostra del maestro Pettinicchi, i visitatori dell’odierno Palazzo Iacovone, potranno apprendere che lo stesso è stata la dimora del Professor Cosmo Maria De Horatiis, antesignano dell’omeopatia italiana e medico alla corte dei Borbone e che al suo interno, sono presenti un rarissimo frantoio ipogeo del XIII secolo e una biblioteca contenente 5000 testi, la maggior parte antichi, di ogni genere e di grande pregio.
Il mio quindi è un invito a visitare questo gioiello che assieme alle Campane di Agnone e al Teatro Sannitico di Pietrabbondante rappresenta una tappa culturale che dà lustro all’intera zona e anche al Molise tutto”.
La mostra a Poggio Sannita, è stata curata dal giornalista Italo Marinelli, e rappresenta una scoperta eccezionale per gli studiosi dell’arte italiana. Le 22 opere degli anni ’50 testimoniano la maturità artistica precoce di Pettinicchi e la sua capacità di trasformare la realtà contadina in linguaggio poetico universale, caratterizzato da “figure liquefatte e colori violenti in grado di comunicare la tragedia dei mondi raccontati”.














