“Abbiamo bisogno di un impegno della Regione nel valorizzare i Comuni montani, che non devono diminuire rispetto alla storica classificazione, per effetto della legge nazionale da poco approvata – precisa Berardinetti – Non servono politiche di facciata o semplici buoni intendimenti. La montagna e le comunità che la vivono devono essere al centro delle scelte regionali e nazionali. Con azioni forti per valorizzare i servizi, differenziando i parametri organizzativi di scuole, trasporti, sanità, investendo risorse europee e nazionali. Il Congresso accenderà i riflettori sugli obiettivi dei sindaci e dei territori. Puntiamo sui Comuni che lavorano di più e meglio insieme, li sosteniamo come Uncem”.
“La montagna abruzzese, dopo il Congresso di domani a Sulmona – sottolinea Fasciani – ospiterà il Congresso nazionale, come abbiamo scelto con il Presidente Marco Bussone. È importante una forte mobilitazione, un forte rinnovato impegno istituzionale di tutti i Sindaci, compatti, nel fare scelte e proposte”.
I dati della Montagna abruzzese, presentati nel Rapporto Montagne Italia 2025 – edito da Uncem con Rubbettino, nell’ambito del Progetto Italiae della Presidenza del Consiglio dei Ministri – vedono ancora un saldo migratorio negativo dello 0,4%. Una lieve flessione tra 2019 e 2023 che migliora con il 2024. Diverse “comunità territoriali” individuate nel Rapporto Uncem (ovvero gruppi omogenei di Comuni) come quelli della “Montagna aquilana” hanno già saldi migratori decisamente positivi. Sono cioè maggiori i trasferimenti di residenza verso i Comuni montani rispetto alle uscite. Flussi positivi di nuovi abitanti. Anche l’Alto Sagro va in positivo, con 2,4% di saldo migratorio positivo.

















