
Dalla pulizia dei porti, agli sversamenti in mare, alle plastiche, ai detriti e a tutto quello che arriva da terra ma anche il contrasto alle condotte illecite e alla sensibilizzazione verso comportamenti corretti. Non basta una giornata per parlarne ma un incoraggiamento, tra nozioni teoriche e soprattutto pratiche, bisogna pur darlo soprattutto quando gli interlocutori sono giovani studenti per i quali il mare rappresenta il loro orizzonte e il futuro lavorativo.
E questa mattina al porto di Termoli sullo Zenit, il catamarano che nel periodo estivo collega il Molise alla Croazia, l’incontro tra gli studenti del quinto anno dell’Istituto Tecnico Nautico e gli operatori del mare c’è stato ed è stato molto interessante. Domenico Giudotti, titolare dell’ impresa marittima Guidotti Ships, che si occupa tra le altre attività collegate al turismo e ai servizi, anche del recupero e del servizio di monitoraggio ambientale, c’è stato. La presentazione di interventi antinquinamento e la dimostrazione pratica di recupero solidi da un natante, sono stati i due momenti dell’iniziativa a cui hanno partecipato, stante le norme sul distanziamento, giornalisti, docenti, addetti ai lavori , le autorità portuali rappresentate dal comandante della capitaneria di porto , capitano di fregata Amedeo Nacarlo.
Oltre alla dirigente scolastica prof. Maria Maddalena Chimisso, hanno partecipato l’assessore all’ecologia e sicurezza ambientale Rita Colaci, rappresentanti di Legambiente, di Energia pulita, il prof. Remo Di Giandomenico, dirigente dell’Azienda Autonoma di soggiorno e del Distretto Turistico Molise Orientale, referenti del progetto Interreg Italia Croazia, Assoporto e altre associazioni che hanno aderito all’ iniziativa che si è concretizzata proprio con la simulazione di recupero di materiali vari, plastiche, cassette di polistirolo e quant’altro è generalmente presente in acqua.
La causa è la mancata cultura del rispetto e il menefreghismo estremo di chi inquina sapendo di inquinare. Interessante è stata la dimostrazione pratica e soprattutto l’osservazione delle modalità con le quali , in conseguenza di eventuali sversamenti oleosi nel bacino, è possibile contenere il disastro ripulendo l’area . La cortina che consente di circoscrivere l’area è rappresentata da una panna che nello specifico è in dotazione della società addetta al recupero e al monitoraggio dei materiali inquinanti.
Una serie di strumenti come skimmer idraulici, pompe e quant’altro come per esempio filtri assorbenti che consentono poi la separazione meccanica dei due liquidi. Non possono ovviamente mancare nuove tecnologie che consentono l’osservazione il monitoraggio degli ambienti marini, come il robot della società Guidotti e lo strumento di ultima generazione in dotazione dell’Istituto Tecnico nautico, un sussidio didattico che permette agli studenti di conoscere gli strumenti di salvaguardia degli ambienti marini.
“L’incontro di oggi– ha precisato l’autorità marittima- consente anche di testare i mezzi a disposizione e la loro efficienza, nell’ipotesi di un possibile sversamento di liquidi e quant’altro nel bacino portuale. Nel corso dell’incontro si è anche parlato di turismo, di valorizzazione delle risorse, di salute, di prodotti ittici e di condotte importanti per la tutela delle risorse naturalistiche sia in terra che in mare”.
F.P.
sdr