La pioggia avrà pur scoraggiato molte persone delle regioni limitrofe a non giungere ad Agnone per il “Sacro Rito del Fuoco” del 10 dicembre, ma Giove Pluvio ha fermato la sua ira intorno alle ore 17.00 ed una fiumana di gente ha affollato i marciapiedi della cittadina altomolisana per assistere al più antico rito del fuoco che si conosca in Europa: la Ndocciata.
Sono state migliaia le persone giunte soprattutto dalla Campania ad applaudire i 320 portatori delle cinque contrade storiche, che con oltre 1200 Ndocce hanno sfilato ieri sera, 10 dicembre, a partire dalle ore 19.00.
Un pomeriggio lungo e adrenalinico soprattutto per gli organizzatori e le Forze dell’Ordine.
Erano oltre le ore 17.00 quando il Ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano ha varcato il portone della Fonderia Pontificia Marinelli accolto dalle massime autorità civili e militari. Un bagno nel passato visto che Agnone e l’odore delle cere e del bronzo il Ministro li conosceva da piccolo, quando frequentava Agnone essendo la mamma una Marinelli ed imparentata con i fonditori. Poi l’emigrazione in quel di Napoli; Sangiuliano applaudito dai “suoi compaesani” non ha nascosto una commozione per un flashback tutto da vivere.
Quindi dalla Fonderia al teatro Italo-Argentino pieno in ogni posto, dove la Fanfara dei Carabinieri di Roma diretta da Maestro Danilo Di Silvestro è stata applauditissima. Qui la sorpresa. In pieno concerto è arrivato il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che proveniente dal foggiano ha deviato su Agnone. Stupore e sorrisi per uno Sgarbi in piena forma che appena dopo il concerto si è attardato per raggiungere il palco delle autorità perché impegnato ad assaggiare soppressate e formaggi nella macelleria Serafini, lungo il corso, che sfoggiava proprio le peculiarità gastronomiche in ben evidenza. “Altro che il Molise non esiste” ha detto il Sottosegretario addentando l’ennesima fetta di salsiccia.
Quindi la Ndocciata che ha lasciato tutti attoniti per l’imperiosità del fuoco. E proprio Vittorio Sgarbi, una volta ripartito, ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook alcune foto del fiume di fuoco di Agnone commentando: “Il fascino della Ndocciata di Agnone, in Molise. Cittadini sfilano in una sorta di rito propiziatorio con le fiaccole. Il bagliore dei fuochi squarcia il buio della notte e anima i vicoli. Tradizione che merita il riconoscimento dell’Unesco”.
Poi, mentre la folla si è trasferita nel rione Maiella per assistere allo spettacolo di acqua e fuoco delle “Fontane di Viorca”, gli illustri ospiti, prima di ripartire, si sono fermati per un rinfresco nel “Palazzo della Città” nel cuore del centro storico di Agnone.
Insomma una notte davvero magica. Una Ndocciata che dopo due anni di svolgimento in tono simbolico per il Covid è tornata in tutta la sua grandezza e magnificenza dimostrando ancora una volta di essere vero punto di forza sotto il profilo storico, turistico, economico per l’intera zona visto il sold out di alberghi e B&b e la presenza di oltre cento caravan e moltissimi pullman giunti nella cittadina alto molisana sin dal ponte dell’Immacolata.
Ora l’appuntamento è per la Ndocciata della “Tradizione”. Quella dl 24 dicembre, quella di Natale, quella degli Agnonesi, della loro storia e tradizioni quella che al termine vede la rappresentazione del Presepe Vivente.