Dopo gli anni difficili della pandemia che tutto il mondo ha vissuto, il professor Michele Castelli è tornato in visita nella sua Santa Croce di Magliano, il comune molisano che gli ha dato i natali e da cui non si è mai distaccato pur vivendo in Venezuela dal 1970.
Professore emerito presso l’Università Centrale di Caracas, ha avuto lì una brillante carriera accademica insegnando linguistica, dialettologia italiana e venezuelana, specializzandosi in fonetica e fonologia. Ma il suo legame con Santa Croce di Magliano lo ha sempre dimostrato dedicando ai suoi compaesani tante pubblicazioni con l’intento di mantenere viva la lingua dialettale e la cultura locale: sono nati così i libri Antologia poetica dialettale di Raffaele Capriglione.
Le poesie dialettali di Pietro Mastrangelo, Poesie e canzoni inedite di Pietro Mastrangelo, Grammatica comparata italiano-santacrocese, Modi di dire, espressioni, indovinelli, giochi, filastrocche, metafore e altro del dialetto santacrocese, Dizionario essenziale italiano-santacrocese, Lessico santacrocese… un patrimonio culturale che dimostra l’amore infinito del professor Castelli per la sua terra, per i suoi amici del paese e per le generazioni future che vanno coltivate perché mantengano vivo quel senso di appartenenza che costituisce l’essenza per il mantenimento della memoria storica.
In occasione della permanenza del prof. Castelli a Santa Croce di Magliano, sono stati organizzati diversi eventi. Nell’ambito della progettualità del servizio civile per il quale la Pro Loco locale (Presidente Cristina Colombo) aderisce con la Rete UNPLI – Unione Nazione Pro Loco d’Italia (referente Molise Francesco Rosati), e grazie all’Amministrazione Comunale, il 10 e 11 Febbraio 2023 si è tenuto l’incontro dal titolo Idioma molisano, eredità di un passato da preservare, due giornate importanti nella prima delle quali è stato presentato il saggio del prof. Norberto Lombardi, Altrove , una raccolta di 20 biografie di personaggi intellettuali molisani per una disamina accurata e puntuale del fenomeno migratorio.
Nel volume è contenuto anche un capitolo su Michele Castelli, definito da Lombardi testimone coraggioso della cultura santacrocese la cui competenza etica e professionale ha consolidato e approfondito nel suo paese di adozione: il Venezuela.
Nella seconda giornata, invece, il prof. Castelli ha donato alla sua comunità il suo ultimo lavoro : Cé stéve na vóte… racconti ed episodi della Santa Croce d’altri tempi. Una sala consiliare gremita non solo di compaesani ha accolto l’autore evidentemente emozionato e sorpreso per l’affetto che l’ha avvolto e per il desiderio degli avventori di ascoltare, dalla sua viva voce, il racconto della sua esperienza non solo professionale e di studio ma anche di vita. Protagonisti del libro personaggi della Santa Croce di una volta con racconti e aneddoti che li vede coinvolti, un vero e proprio documento etnografico su fatti e persone negli anni vissuti in paese.
Caratteristica della pubblicazione è il bilinguismo: le pagine infatti sono scritte sia in italiano che in lingua santacrocese, questo perché Michele Castelli si augura che la scrittura del dialetto diventi il più universale possibile e che libri come questi vengano proposti anche nelle scuole; sarebbe un modo per mantenere viva la lingua dialettale. E non a caso parla di lingua riferendosi al dialetto di Santa Croce perché di esso c’è un lessico, un dizionario e una grammatica.
Presente all’incontro Paolo Mastrangelo, professore che rappresenta la storia del Liceo Scientifico di Santa Croce, amico e curatore delle produzioni di Michele Castelli. Un plauso è andato anche a Giovanni Nerone della Libreria Planet di Santa Croce, un attento cultore della tradizione e promotore della cultura locale, tanto da aver curato tutte le ristampe e pubblicazione delle produzioni di Castelli.
Momenti musicali e di recitazione hanno accompagnato l’incontro grazie alla compagnia Scéme sèmbe nuje presieduta da Giuseppe Cappiello, ed in particolare Nicolangelo Licursi, accompagnato da Antonio Martino, che ha letto e interpretato la poesia della cultura locale Paese Mio di Domenico Ziccardi tradotta in dialetto da Luigi Bruno con l’apporto fonetico di Michele Castelli.
La serata si è conclusa con l’omaggio all’autore di Cé stéve na vóte di un disegno realizzato da Giovanni Mucci, disegnatore grafico: per il professore impossibile trattenere l’emozione nell’ammirare come la sua intera vita fosse racchiusa in quel bellissimo quadro realizzato a matita dal bravissimo Mucci. L’incontro è stato moderato dalla brillante Regina Cosco, giovane dottoressa in Scienze del Turismo e laureanda in Lettere e Beni Culturali.
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Rossella De Rosa