Chi non lo conoscesse è invitato a cercarlo su Internet e scoprirà non un campione, ma una leggenda dello sci mondiale.
Leo Gasperl nel 1972 decise di lasciare la Valle d’Aosta e di trasferirsi in Abruzzo, dove prese casa a Rivisondoli, accogliendo l’invito del notaio Felice Piccinni, concessionario della località sciistica di Montepratello.
Volle così dedicarsi alla gestione delle piste e a prevenire il pericolo delle slavine, che in particolari condizioni di forte innevamento e di instabilità del manto nevoso possono costituire in alcuni pendii di quel bacino sciistico seri problemi, oggi in gran parte superati da un importante sistema di protezione.
Leo Gasperl fu non solo un poliedrico uomo dello sci agonistico, ma anche un grande esperto dell’elemento neve nel suo complesso.
Era un inverno a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 e Leo viveva con qualche problema economico; aveva anche difficoltà a muoversi agevolmente e quando spesso lo chiamava il suo allievo di sci Gianni Agnelli non riusciva a non far trasparire questa sua situazione.
Arrivò il momento in cui il capo della Fiat comprese e lo costrinse a rivelarsi. Si salutarono e prontamente Gianni chiamò di persona il concessionario della Fiat di Sulmona invitandolo a intestare un’automobile Ritmo a Leo e a consegnargliela prontamente e direttamente a Monte Pratello.
Così fece il responsabile commerciale Nicola Cianchetta che si recò di persona, chiese di Leo e gli consegnò le chiavi dell’automobile, che rimasto sorpreso e commosso si preoccupò di chiamare prontamente il suo caro amico per ringraziarlo. Seduta stante, agli amici presenti il campione dello sci offrì da bere al bar lì presso inneggiando felice come un bambino ad Agnelli e alla sua Fiat.
Leo Gasperl concluse gli ultimi anni della sua vita il 25 marzo del 1997 e lo stesso Agnelli si preoccupò del suo viaggio di ritorno verso il Cervino, dove oggi riposa nel piccolo cimitero di Valtournanche.
Nella foto Leo Gasperl e il notaio Piccinni a Cervinia.
Ugo Del Castello