Prima di qualsiasi disquisizione pallonara, vogliamo rivolgere i più affettuosi auguri di pronta guarigione a Romualdo, il tifoso di Baranello, che ci ha tenuti tutti con il fiato sospeso e con le mani giunte, aspettando un segnale, che fortunatamente è arrivato da quel cuore rossoblù che aveva deciso di fare i capricci – partita sospesa per 20′ – Un cuore che ha ripreso a battere grazie alla professionalità del personale medico prontamente arrivato a prestare il salvifico soccorso, il ticchettio della vita ha potuto continuare il suo giro, grazie soprattutto alla loro perseveranza (voto GRAZIE).
L’applauso di tutto lo stadio vale più di un gol.
Tornando alle faccende terrene, quello visto contro il Carpi, prima volta in Molise, è stato il solito Campobasso (voto 5,5) dalla doppia pelle, una forma di licantropia mentale collettiva, che ha trasformato dei pulcini bagnati a lupi famelici. Una squadra che nei primi 45′ si è dimostrata impacciata, confusa, arrendevole, addirittura indegna di poter giocare al “Molinari”.
Nel secondo tempo, poi, grazie ai marchiani errori degli attaccanti emiliani, che hanno per ben tre volte mancato il facile colpo del ko, e ai cambi voluti da “Giasone” Prosperi (voto 5), che hanno decisamente aumentato lo spessore tecnico della squadra, il Campobasso è cresciuto e di tanto, sia nell’organizzazione del gioco sia nella voglia di andare a recuperare il risultato.
Le interviste
E’ così è stato, i nostri infatti, prima con il pareggio al 79′ di Forte (voto 6), poi con il gol vittoria all’88′ con “Motorino” Pierno (voto 6,5), forse oggi il migliore in campo, sono riusciti a ribaltare, per la prima volta in questo campionato, il risultato di svantaggio iniziale arrivato al 19′ con l’emiliano Figoli.
Tra i nostri meritate sufficienze per Bifulco, “Cavallo Pazzo” Di Nardo, “ Dry” Martina, e “San” Filippo Neri. Dietro la lavagna non possiamo non mettere Mondonico (voto 4,5), è riuscito a sbagliare tutto quello che gli è passato tra i piedi, Serra (voto 5), partita assolutamente sotto tono, e soprattutto “ex Faina” Di Stefano (voto 4), non pervenuto.
Alla fine, per fortuna, ai piedi del Monforte le nubi si sono diradate, prima per le rincuoranti notizie arrivate dall’ospedale, poi per la vittoria che avvicina e di molto il vecchio Lupo alla vittoria del nostro scudetto: la salvezza.
Antonio Salvatore