Questa mattina, nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Termoli, è stata collocata una Buca delle lettere rossa, simbolo e strumento di supporto per le donne vittime di violenza. La cassetta, consegnata al parroco Padre Enzo Ronzitti dalla Presidente della Fidapa di Termoli Matilde Tartaglia e dalla Vice Presidente Angela Rusciano, rappresenta un gesto concreto di vicinanza e di aiuto.
La finalità è chiara: offrire alle donne un mezzo sicuro e anonimo per denunciare abusi e chiedere sostegno. Attraverso modelli predisposti, le vittime potranno imbucare le loro richieste di aiuto, che verranno raccolte e affidate a professionisti pronti a garantire ascolto, protezione e accompagnamento.
L’iniziativa, promossa dalla Fidapa – sezione di Termoli in collaborazione con la Casa dei Diritti e il
Centro Antiviolenza Libera Luna, nasce per spezzare il silenzio e l’omertà che spesso circondano le storie di violenza. Padre Enzo Ronzitti ha sottolineato come la Buca Rossa diventi un segno tangibile di speranza, un varco che permette alle donne di uscire dall’isolamento e di intraprendere un percorso di liberazione.
La presentazione ufficiale del progetto è avvenuta ieri, nel corso del convegno Violenza e femminicidio: un bilancio tra misure legislative, strategie di intervento e azioni positive per le donne organizzato dalla Fidapa presso la curia vescovile di Termoli. L’incontro ha offerto un quadro ampio e articolato del fenomeno, con voci autorevoli che hanno contribuito a delinearne le criticità e le prospettive.
La Procuratrice Capo del Tribunale di Larino, Elvira Antonelli, ha analizzato attentamente l’evoluzione del
quadro normativo, soffermandosi sulle misure cautelari e di prevenzione e mettendo in luce come arretratezze culturali continuino a rappresentare un ostacolo concreto alla tutela delle donne.
A seguire, la psicologa Sara Fauzia, dell’Ambito Territoriale Sociale di Larino, ha evidenziato in modo puntuale le conseguenze profonde della violenza, non solo fisiche ma anche psicologiche, sottolineando
l’urgenza di un approccio integrato e tempestivo per affrontare il problema.
Il tema delle risorse e degli strumenti legislativi è stato affrontato da Laura Venittelli, avvocata e Presidente della Casa dei Diritti, che ha posto l’accento sul Codice Rosso: un passo avanti significativo, ma ancora insufficiente. Venittelli ha ricordato come i centri antiviolenza siano scesi di numero, un calo che, insieme alla carenza di fondi, rende difficile garantire un’adeguata prevenzione e un sostegno capillare alle vittime.
Infine, la psicologa Emanuela Teresa Galasso, del Cav di Liberaluna, ha portato la testimonianza concreta del lavoro quotidiano svolto dal centro: un impegno che non si limita a supportare le donne nei procedimenti giudiziari, ma che mira a restituire loro una vita dignitosa, una casa e un lavoro, offrendo così la possibilità di ricominciare.
Il convegno ha visto anche la partecipazione delle istituzioni locali: il Sindaco di Termoli Nico Balice e l’Assessora alle Politiche Sociali Mariella Vaino, entrambi promotori di una cultura del rispetto e della parità.
La Buca Rossa, collocata oggi nella parrocchia dei SS. Pietro e Paolo, diventa così un simbolo di comunità e di responsabilità condivisa. Non solo un oggetto, ma un presidio di civiltà che invita le donne a denunciare e la società a non voltarsi dall’altra parte.
















