Morire in mezzo alla strada senza soccorso immediato dei sanitari del 118, in Alto Sangro può capitare. E’ successo domenica scorsa a Pescasseroli – “capitale” del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Un centro turistico conosciuto in tutta Italia ed all’estero, riferimento consolidato di milioni di studiosi, ambientalisti ed amanti del trekking. Purtroppo in questa occasione la bella cittadina abruzzese ha dimostrato fragilità e carenze sull’assistenza sanitaria. E’ capitato a Pescasseroli, ma sarebbe potuto accadere in qualsiasi altro paese del comprensorio.
La vittima – un uomo di mezza età – si è sentito male improvvisamente mentre passeggiava in pieno centro urbano; inutile la chiamata al 118. L’ambulanza (senza medico a bordo) era occupata in un altro intervento fuori paese ed il medico di guardia (stanziale nella sede del distretto sanitario di Pescasseroli) vi era a bordo con l’operatore per fornire soccorso ad un altro paziente.
Episodio stigmatizzato e denunciato da Silvano Di Pirro – Segretario provinciale di Rifondazione Comunista – che ha sollecitato l’incontro con il direttore generale dell’Asl 1, Ferdinando Romano, per rappresentare il caso e parlare delle criticità del territorio.
Iniziativa presa in perfetta solitudine, ma ciò nonostante trovando pieno riscontro da parte del vertice dell’azienda sanitaria della provincia dell’Aquila.
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