Prima domenica di agosto a Capracotta la Pezzata; 8 dicembre ad Agnone la Ndocciata. Due date queste che a breve potrebbero mutare. Per la Pezzata è quasi improbabile ma per la Ndocciata è quasi certo che già l’edizione del 2022 quella dell’8 dicembre, potrebbe esser spostata al secondo sabato sempre del mese di dicembre (10 dicembre 2022). Da quanto si sa la proposta per lo spostamento della grande manifestazione del Fuoco di Agnone sarebbe stata accettata dai capigruppo degli Ndocciatori e la sfilata si dovrebbe tenere di sabato (sarebbe stata eslusa la proposta del primo sabato con l’ok per il secondo di dicembre) mentre tutto il mese di dicembre dovrebbe esser dedicato agli eventi legati al fuoco di Agnone e dei paesi che celebrano riti simili alla Ndocciata. Dunque, probabilmente, a breve sarà il sindaco Daniele Saia a comunicare lo spostamento della data della Ndocciata.
Il condizionale è ancora d’obbligo ma si sa che la Regione ha già finanziato con quaranta mila euro la grande manifestazione del 2022 che viene bissata in maniera più soft alla Vigilia di Natale. Necessiterà un forte battage pubblicitario a livello nazionale per pubblicizzare il cambio della data e soprattutto trovare un nuovo nome visto che la “Ndocciata dell’8 dicembre” o “Ndocciata dell’Immacolata” diventeranno non più consone.
Per quanto concerne la Pezzata di Capracotta la proposta di un cambiamento di data viene da Antonio D’Andrea, Auser-Vivere con Cura, Circolo Irene e Lucia di Milione di Capracotta. “In agosto, causa il caldo sempre più insopportabile a bassa quota, Capracotta e Prato Gentile si riempiono soprattutto nelle prime tre settimane. E la prima domenica di agosto per la Pezzata si ammassano oltre cinquemila persone anche con pericolo di contagio, visti i tempi che stiamo vivendo. Ebbene perché non spostarla, per esempio, alla fine oppure agli inizi di settembre?
Anche perché, in occasione della festa triennale in onore della Madonna di Loreto, chi torna in paese potrebbe riassaporare anche i gusti della Pezzata. E potrebbero programmarsi due fine settimana di seguito allargando la tradizionale sagra popolare a convegni sui vari temi collegati: l’emigrazione, l’allevamento ieri e oggi, l’alimentazione sana (si va verso la carne sintetica…), la lana ieri e oggi, le storie della transumanza, ecc. Ma si potrebbe arricchire la festa anche con letture di brani, canzoni e tanto altro ancora. E poi c’è l’aspetto salutare, secondo me, su cui intervenire.
Perché la festa è della Pezzata, cioè della carne di pecora in umido. Una cottura abbastanza salutare. Ma si è sempre, o quasi, affiancata alla carne alla brace: una cottura altamente tossica non solo secondo le dottrine della medicina naturale, alle quali mi rifaccio, ma anche da organismi istituzionali quali l’Istituto Superiore di Sanità e varie associazioni di Medicina ufficiale. Vedrei bene quindi di organizzare anche un incontro sugli aspetti di gastronomia salutare sulla carne. Per esempio in tutta Italia, stanno sorgendo tutta una serie di ristoranti giapponesi con le loro tipologie di cottura e tagli di carne straordinari e molto più salutari. Perché non aprirsi a queste altre culture?
Le tradizioni vanno arricchite. Poi, ciascuno sceglie. Un’ultima considerazione: l’organizzazione della Pezzata richiede un grosso investimento economico per l’acquisto della materia prima; investimento economico che rischia di essere vanificato per scarsa affluenza in caso di pioggia. Ma perché rischiare? Anzi, la Sagra dovrebbe, secondo me, produrre sempre un bilancio positivo anche per finanziare altre attività. Ebbene, perché non proporre che bisogna prenotarsi almeno una settimana prima? E svolgerla a numero chiuso? In maniera tale che, se dovesse piovere, si può mangiare comodamente al chiuso?”.
Ma l’idea di D’Andrea resta solo un momento di confronto. Tiziano Rossignoli, presidente della Pro Loco capracottese resta più che convinto che la data della prima domenica di agosto, al momento, sia la più idonea per svolgere la grande manifestazione legata alla carne di pecora.