“ La Promessa “, un bellissimo romanzo scritto mirabilmente da Gianlivio Fasciano, ci racconta di un pastore, della guerra, di un amore. Ci ridona felicità, come spesso non accade nei migliori romanzi, e speranza nei sentimenti, quali essi siano e in quali cuori essi dimorino. Gianlivio Fasciano, giovane avvocato natio della bella Termoli. Nel 2021 gli si concede l’ambito riconoscimento di “ Avvocato dell’anno in Diritto del lavoro e delle relazioni industriali – Le fonti Awards “.
Tra le sue grandi passioni c’è il piacere della migliore letteratura, che lo porta a scoprire il mondo della scrittura narrativa, mietendo grano d’orato da semi quali l’editoriale “ Il tempo delle ciliegie “, vincitore del premio “Paolo Villaggio un libro per il cinema 2017 “. Altre gemme “ Tempo si Grazie “ racconto vincitore del primo premio “ Città di Grottammare 2016”, “ Le simpatiche avventure del regno di abbondanza “ favola per bambini del 2018.
Con il suo ultimo raccolto “ Le promesse “ corona l’avvenuta maturità della scrittura donando una sorta di farina preziosa al mondo della pastorizia, dei cafoni ( legati da una fune di indissolubilità familiare ), fatto di valori e aggregative relazioni senza finzioni e dalle vere passioni mai dissolte in mondi a noi tutti cari.
Romolo Di Meo, figlio di Simone tornato dalla grande guerra ha una sola aspirazione, quella di fare il pastore. Si sposa con Giovanna ma, viene richiamato in guerra a causa dello scoppio della seconda Guerra Mondiale. Diventa tiratore scelto e poi marconista. Dopo l’armistizio si ritrova disertore. Dovette così cambiare identità, anche per garantirsi la vicinanza della figlia nata durante la guerra. Torna in Molise nella sua Mastrogiovanni, non proprio un nome di fantasia, segnato dalla guerra, cambiato nel cuore. Torna ad abbracciare la madre dalla quale si era allontanato per divergenze giovanili e continua a sognare, con il magone in gola, di fare il pastore.
“Un pastore, la guerra , un amore” la sintesa di una promessa la quale la si può leggere come un obiettivo o come una persona che nonostante il valore della autentica territorialità meridionale, non è riuscito ad assolvere alla sua grandezza valoriale. Un romanzo senza spazi vuoti, senza tempo e pieno di ritmo scandito da una penna senza tentennamenti , piena di visioni oniriche e nello stesso tempo reali e decisamente oppositrici alla noia. Questo e tanto altro, tra cui i filmati di una Filignano dei tempi passati; di una Filignano patria e matrigna di gente fuggita per fame; patria di Mario Lanza osannato ma poi spesso e volentieri dimenticato, andranno in scena la serata del 6 agosto 2022 a partire dalle 20,00 circa nella bella piazza Municipio, che a partire dal 10 agosto e sino al 17 ospiterà ben quattro serata del Festival Internazionale Omaggio a Mario Lanza, alla 32^ edizione.
La serata sarà l’occasione per presentare alla popolazione residente ed ai turisti, dopo la conferenza stampa di qualche giorno addietro presso la struttura dell’Eg Gil in Campobasso, l’intero cartellone del Festival. Alla presentazione del libro, presente l’autore, Gianlivio Fasciano che dialogherà, dopo i saluti del sindaco, Federica Cocozza e l’intervento di Eugenio Verrecchia, con il giornalista Maurizio Varriano. Lino Rufo curerà le musiche nel ricordo del musicista autore filignanese, Nicola Donatelli. Le proiezioni saranno curate da Eugenio Verrecchia e Michel Rongione, patrone del Festival Internazionale dedicato a Mario Lanza. Tale attività culturale rientra nella programmazione del Comune di Filignano, costituente del Parco Letterario e del Paesaggio “F. Jovine”.