Mons. Camillo Cibotti Vescovo di Isernia-Venafro, è anche il nuovo Vescovo di Trivento.
L’accorpamento delle due diocesi ha scontentato in molti nel territorio alto molisano e del vicino Abruzzo. “Non vuole essere una diminutio, – ha commentato a caldo monsignor Cibotti, neo vescovo di Trivento– ma vuole essere un affiancamento, da sorelle, in un cammino di fede che si radica anche in una tradizione comune che è quella molisana. Questo stare insieme non vuole sminuire l’identità di un popolo, di una cultura, ma accorparsi vuol dire anche rafforzarsi e arricchirsi a vicenda”.
Ad essere perplesso sulla decisione del Vaticano ed in particolare di Papa Francesco è Tonino Palomba, amministratore del Comune di Poggio Sannita.
“Di fatto però il nostro territorio perde l’autonomia della più importante e storica istituzione religiosa, sede episcopale dal III° Sec. d.C., che sovente ha fatto sentire la sua voce autorevole in favore della popolazione residente e resiliente, invitando a resistere e lottare contro lo spopolamento ed ogni forma di difficoltà –commenta subito Palomba- Avendo come faro il monito pronunciato da San Giovanni Paolo II° nel corso della sua visita ad Agnone, nel 1995: “Non arrendetevi di fronte ai gravi problemi del momento. Non rinunciate a progettare il futuro”. Oggi prendiamo atto della scelta del Vaticano che ci priva di uno strumento fondamentale, accelerando velocemente il depauperamento della nostra area, interna, disagiata e spopolata, destinata ad una imminente ed inesorabile desertificazione”.
E come dare torto a Palomba visto il colpo d’ascia sull’ospedale Caracciolo e la sanità in genere, sulle scuole, sulla , il lavoro e sulle infrastrutture destinate davvero all’oblio.