Parte dal Gruppo politico “Ricominciamo Insieme” di Pescasseroli la proposta di realizzare una galleria di 4 chilometri per collegare Pescasseroli all’area del frusinate: Val di Comino. Un’idea di sviluppo incentrata a favorire nuove forme di turismo e migliorare il collegamento con la sede storica del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
I proponenti, coordinati dal capogruppo, Flavio Pistilli, a tal proposito hanno inviato la proposta – suffragata da uno studio dell’Università ‘La Sapienza‘, che ne illustra vantaggi ed opportunità – ai presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise ed a quelli delle province di L’Aquila e Frosinone, oltre che ai presidenti del Pnalm e della Comunità del Parco, nonché ai sindaci del versante interno dell’Alto Sangro e della Valle di Comino
“Le risorse finanziare da Recovery Found Next Generation – scrivono sulla nota – offrono una storica opportunità per la realizzazione di opere infrastrutturali che potrebbero migliorare la viabilità ottocentesca che collega l’Alta Valle del Sangro con i limitrofi territori.
Se da una parte la peculiare orografia del territorio montano, che comprende i cinque Comuni storici del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Alto Sangro), ha garantito da sempre una nicchia di conservazione di biodiversità, anche grazie alla difficile viabilità, nel contempo questa stessa caratteristica ha penalizzato e penalizza le popolazioni indigene che, anche per questa ragione, sempre più spesso abbandonano i loro paesi ed i loro territori. Il calo demografico, ormai inarrestabile, che affligge le aree interne e montane potrebbe essere arrestato o quantomeno potrebbe subire un’inversione di tendenza se solo si attuassero quelle politiche di potenziamento dei servizi da sempre annunciati.
Non vi può essere però potenziamento di servizi se di pari passo non si sviluppano e migliorano anche le infrastrutture stradali.
A tal proposito, da tanti anni si parla di velocizzare il collegamento tra l’Alto Sangro con il limitrofo territorio “Ciociaro” della Val di Comino attraverso la realizzazione di un tunnel ad impatto minimo sulle aree di pregio ed a costi assolutamente sostenibili. Parliamo di una sola galleria della lunghezza totale di 4 km, a differenza di altre scellerate ipotesi simili ultimamente proposte altrove, da chi, a quanto pare, non ha a cuore il futuro delle nostre comunità, ma ha solo l’intenzione e l’interesse di creare un Alto Sangro di “Serie A” ed uno di “Serie B”!
Tra l’altro, a sostegno della tutela della biodiversità presente sul territorio individuato, l’alleggerimento, se non il totale annullamento del traffico veicolare sulla strada regionale n.509 di “Forca D’Acero”, apporterebbe enormi vantaggi in termini di tutela dell’ecosistema e di fruizione turistica della stessa arteria.
Infatti, la strada attuale che ci collega al versante Ciociaro, opportunamente riconvertita ed attrezzata, potrebbe divenire, a titolo di esempio, un polo di attrazione per cicloamatori e cicloturisti (ponendo così le basi per sviluppare il turismo su due ruote, dato che il cicloturismo è un settore in forte crescita e può essere una componente importante per sostenere la ripresa del turismo e per fruire delle bellezze dei nostri territori all’insegna del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità), nonché utilizzare la stessa come area destinata all’osservazione naturalistica-paesaggistica.
Comunque, sorvolando sugli innumerevoli altri vantaggi che deriverebbero dalla realizzazione dell’opera, si segnala come, a tal proposito, alcuni tecnici dell’universita’ “ La Sapienza” di Roma hanno da tempo elaborato un preliminare di progetto dal titolo “Avviciniamo il Parco” che invitiamo ad esaminare, anche solo per poterne valutare la fattibilità e magari iniziare un percorso di condivisione, con incontri e confronti tesi a non perdere l’occasione strettamente connessa alla possibilità di accedere alle risorse finanziarie appostate nel Recovery Found. Peraltro, a nostro modesto parere, questa idea progettuale risponderebbe pienamente ai “criteri di compatibilità green e lungimiranza” richiesti espressamente dalla Comunità Europea, proprio perchè con l’intervento auspicato, una volta realizzato, cesserebbero le continue e dispendiose micro opere manutentive sull’arteria oggi in uso, purtroppo mai definitivamente solutive.
Concludendo, l’intervento su questo tema del gruppo “Ricominciamo Insieme” ha come scopo unico quello di sollecitare le autorità in indirizzo ad attivare, sin da subito, un tavolo di lavoro che verifichi, in tempi rapidi, se vi possa essere convergenza sulla volontà politica di fare proprio il progetto e di conseguenza, in caso positivo, darne concretezza con ricorso all’immediata adozione dei necessari e propedeutici atti amministrativi, destinati a vedere finalmente realizzata un’opera indispensabile che porterebbe diversi vantaggi ad un territorio di grande rilevanza ma da troppo tempo inascoltato.
Occorre fare presto perché, se la pandemia da una parte ha creato enormi difficoltà sanitarie e sofferenze economiche ed occupazionali, dall’altra sta offrendo uniche opportunità che bisogna saper cogliere, in quanto da esse dipenderà la capacità di resilienza delle piccole comunità che in questo momento non possono e non devono essere dimenticate”.