Agnone si appresta a vivere una due giorni davvero speciale in vista del 13 maggio festa del Santo Patrono. La prima è quella di domani quando il Vescovo di Trivento, Mons. Claudio Palumbo, alle ore 18.00 presso la chiesa Madre di San Marco, benedirà il nuovo busto di San Cristanziano.
“San Cristanziano, Patrono di Agnone, protettore contro le calamità naturali e le discordie umane, ha avuto finora una triste ed ambigua sorte perché da secoli non esiste una statua che, idealmente, lo raffiguri” ci dicono dalla Fonderia di Campane dove il più giovane artista della Pontificia, Ettore Marinelli, ha plasmato il nuovo busto. “Quella esposta nelle chiesa madre di S. Marco –riprendono– pare non gli appartenga e nasce dalla modifica di una statua appartenuta a S.Benedetto, proveniente dalla chiesa di S. Pietro Celestino. Natura e fede si legano nuovamente al bronzo con la realizzazione di un progetto mirato a dotare la chiesa di San Marco di un’opera d’arte unica sul territorio e doverosa per onorare il suo Santo: un busto bronzeo che lo ritrae giovanile, con la barba, la mitra e gli attributi caratteristici.
Per la realizzazione di questa scultura, nelle dimensioni naturali come per i classici busti seicenteschi, ci si è avvalsi del grande talento di Ettore Marinelli che, nonostante la sua giovane età, non è più una promessa ma da tempo un artista esperto ed affermato che ha firmato molti monumenti collocati in luoghi molto prestigiosi. Da qualche anno un nuovo Comitato “Pro S. Cristanziano”si è attivato con fede e passione per riaccendere il culto che stava via- via scemando. Lo fa contribuendo alla sua conoscenza con la distribuzione nelle scuole di un fumetto che lo presenta ai giovanissimi, con la riorganizzazione dell’area degradata antistante la chiesa, con l’organizzazione di incontri ed il recupero di beni e anche attraverso la ripresa di una festa popolare.
Così anche l’antico sogno del vecchio parroco, il defunto don Alessandro Di Sabato, ha visto la sua realizzazione: la sera della vigilia di S. Cristanziano, il vescovo della Diocesi, S.E. Claudio Palumbo, svelerà il busto del Santo che rimarrà sull’altare per la sua Festa per essere ammirato e venerato da tutti i fedeli. A nome dei concittadini, come da tradizione, il sindaco della città Daniele Saia deporrà alla sua base, in segno di devozione, le chiavi di Agnone.
Per la realizzazione dell’opera si è provveduto ad una raccolta di denaro e di argento utilizzato realizzare il pastorale e la palma del martirio. Infatti tutto l’argento donato dai parrocchiani è stato fuso per crearne accessori bellissimi e preziosi, arricchiti dalla fede e dal sentimento dei donatori . Nei giorni della Festa la mitra in bronzo sarà ricoperta da quell’ autentica, finemente sbalzata in argento dai raffinatissimi orafi locali , facente parte dell’antico corredo del Santo.
Ettore Marinelli ha impiegato circa un anno di lavoro, sempre attento al giudizio del parroco don Onofrio Di Lazzaro, perché consapevole di una responsabilità storica e straordinaria, quella di idealizzare volto ed espressione del ”cittadino” più eminente di Agnone che non ha altra iconografia oltre a quella nascente.
La statua –concludono- è stata interamente ideata, progettata, disegnata e plasmata in argilla dal noto artista molisano, rifinita in cera , fusa in bronzo con la tecnica millenaria della “cera persa”, infine accuratamente cesellata. Si è preferito riservare tutto l’argento raccolto per gli accessori fusi a pieno peso tralasciando l’iniziale progetto di bagnare interamente il busto perché la copertura vela i particolari e l’espressività del volto”.
V.L.