Qualcosa è rimasto di Agnone nel cuore dei milanesi dopo l’Expo del settembre 2015.
Allora si parlò di una sorta di gemellaggio fra Milano ed Agnone. E dopo sei anni a qualcuno è rimasto a cuore la sorte del centro alto molisano e nello specifico dell’ospedale San Francesco Caracciolo.
Ricordate la lettera vero “grido d’aiuto” di Anna Rita Colacelli per la salvezza dell’ospedale Caracciolo inviata anche al Sottosegretario di Stato al Ministero alla Salute, Pierpaolo Sileri. Ebbene l’ha fatta sua anche Bianca Maria Locatelli, responsabile di “Expo in Città” che fu ospite ad Agnone nei mesi successivi il grande evento meneghino e soprattutto dopo la Ndocciata che illumino i Navigli a Milano e che fu l’evento di punta proprio di Expo in Città.
Letta la lettera a difesa dell’ospedale alto molisano la Locatelli si è messa a disposizione per far “rimbalzare” la lettera-denuncia a tutte le sue “conoscenze”, “perché –asserisce la Loocatelli- non si deve parlare di speranza ma di diritti costituzionali”.
Anche questo necessita per non abbassare la guardia dalle volontà di azzeramento di un punto sanitario che oltre all’Alto Molise necessita anche ai centri del vicino Abruzzo e che i cittadini di queste aree sperano ancora di vedere efficiente e funzionale e come vera garanzia al diritto alla salute.