Il Molise agli Stati Generali del Patrimonio nazionale. Si sono aperti stamani, in videoconferenza, dalla sede nazionale del CNEL, i lavori che per circa un anno vedranno 150 delegati, in rappresentanza delle maggiori istituzioni pubbliche e private nazionali, impegnati per la stesura del Piano Strategico del Patrimonio italiano.
Ad aprire i lavori il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che ha augurato buon lavoro a tutti i delegati nazionali.
In mattinata nominata la Giunta della Presidenza, nella quale figurano ben cinque ex ministri (Treu, Bonisoli, Bray, Pecoraro Scanio, Spini), che coordinerà i lavori del nuovo “parlamentino” che vede tra i delegati nazionali l’assessore regionale Vincenzo Cotugno e la presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti.
Da tutti, quella di oggi, è stata definita una giornata storica per l’Italia, che dopo 70 anni dalla nascita della Repubblica, ha visto aprirsi i primi Stati Generali del Patrimonio.
“Con grande soddisfazione rappresenterò il Molise agli Stati Generali” ha affermato l’assessore Cotugno nel corso del suo intervento “saranno un’occasione straordinaria di condivisione tra istituzioni, associazioni e territorio, delle linee strategiche da mettere in campo per la valorizzazione e promozione della nostra Italia e del nostro immenso patrimonio storico. Visto lo spessore, il ruolo istituzionale e la competenza dei colleghi delegati nazionali, sono certo che sarà un lavoro eccezionale che porterà a migliorare l’offerta turistica e culturale nazionale.
Un’esperienza che nel nostro Molise abbiamo vissuto con gli Stati Generali del Turismo e Cultura per la redazione del Piano Strategico regionale” ha ricordato Cotugno “oggi l’esigenza a livello nazionale è di avere un Prodotto Turistico definito e unico, digitalizzando la nostra offerta complessiva.
Fondamentale sarà spendere bene e velocemente i fondi del PNRR, soprattutto per valorizzare il nostro territorio, i nostri meravigliosi borghi, che fanno parte” ha concluso l’assessore “di quel patrimonio architettonico e storico che abbiamo il dovere di recuperare e valorizzare perché rappresentano la nostra stessa identità”.