“Come gruppo di minoranza “Insieme per Vastogirardi” siamo rimasti in silenzio per qualche giorno, rispettando il fatto che si tratti di una vicenda privata, ma è un atto dovuto: infatti, faremmo torto ai tanti cittadini che ci hanno votato se continuassimo a tacere di fronte alle gravi vicende emerse.”
Inizia così la nota diffusa dal gruppo politico del comune altomolisano, capeggiato da Lucia Masciotra, a seguito di una ingiunzione per la demolizione di un’opera eseguita in assenza di permesso a costruire, redatta dal responsabile del servizio tecnico. Destinatario del provvedimento è il sindaco in carica Luigino Rosato.
“Due anni fa l’attuale amministrazione comunale si presentava alle urne con una lista dal nome “Legalità e trasparenza. Rincara la dose la minoranza. “È apparso subito chiaro che il requisito di trasparenza si fermasse al nome. Noi di minoranza abbiamo presentato accesso agli atti in più di un’occasione senza riuscire ad ottenere alcunché, nemmeno documenti che dovrebbero essere pubblici al municipio. Senza tener conto del fatto che è stato installato un videocitofono per controllare e ridurre l’accesso alla casa comunale e gli orari dei pubblici uffici sono stati significativamente ridotti.
Nei giorni scorsi si è infine reso palese che anche la “legalità” nel nome della lista non fosse altro che uno slogan privo di fondamento. Il sindaco commette un abuso edilizio, e le difformità dal progetto iniziale sono gravi a tal punto da essere necessaria una ordinanza di demolizione. Al momento sembra che in paese non si percepisca la gravità della situazione, ma al contrario si tende a sottovalutare il fatto. Ebbene questa violazione è un illecito penale, ed il sindaco ha di fatto un contenzioso aperto con il comune di cui è a capo .
Non solo, leggendo con attenzione l’ordinanza emergono dettagli che dovrebbero far riflettere e che hanno bisogno di pochi commenti: il permesso a costruire è aperto da ben undici anni, inoltre il progetto prevede la costruzione di “una casetta appoggio a un fondo rustico”, ovvero un fabbricato che si possa all’occorrenza rimuovere.
Il fabbricato realizzato è così dissimile dal progetto originale che non è stato possibile neppure accatastarlo, e di conseguenza su di esso non viene pagato alcun tipo di tributo”.
Il gruppo consiliare senza troppi giri di parole chiede le dimissioni immediate del sindaco. “Riteniamo che debbano essere la conseguenza immediata di queste gravissime circostanze – concludono – e chiediamo al sindaco stesso di riferire in consiglio le sue intenzioni a tal proposito”.