Nel secondo trimestre di maggio si è registrato, in provincia dell’Aquila, un lieve aumento del Pil, cui seguirà un forte rimbalzo nel terzo e quarto trimestre, pari a oltre il +4%. La dinamica dei consumi delle famiglie è stata debole fino ad aprile, a causa delle misure di contenimento in atto per fermare l’epidemia di Covid- 19, ma la spesa delle famiglie, pur avendo recuperato in parte, appare lontana dai livelli pre-crisi”. E’ quanto rileva il focus sulla Congiuntura flash di maggio 2021 del Centro studi di Confindustria.
“La produzione industriale fa registrare una variazione positiva”, spiegano Riccardo Podda (foto), presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno e Francesco De Bartolomeis, direttore dell’associazione, “le attese di produzione sono in deciso aumento e le scorte in rapido decumulo: ciò indica una domanda oltre le previsioni e un necessario riaccumulo di stock, che sosterrà la produzione.
L’attesa ripresa della domanda ha iniziato a materializzarsi a maggio, rispostando i consumi verso i servizi, finora condizionati dalle misure anti contagio. L’aumento della domanda, che si accentuerà nel trimestre estivo, è motivato dalla ripresa dei viaggi e dei consumi fuori casa, oltre che dalle riaperture nei settori legati alla filiera del turismo e della cultura (musei, gallerie d’arte)”. L’export è ripartito a marzo (+2,6% a prezzi costanti, +1,1% nel 1° trimestre), tornando sui livelli pre-crisi. A trainare la risalita sono state le vendite nei Paesi Ue: più deboli, secondo l’indagine di Confindustria, quelle extra-Ue, che però sono rimbalzate in aprile (+7,3% in valore). Sono in espansione le vendite all’estero di beni intermedi e di consumo.
Tra gli elementi di debolezza, i consumi che ancora non ripartono. “L’indicatore dei consumi ad aprile risulta in marginale arretramento, è aumentato del 45% rispetto a un anno prima, ma segna un -23% rispetto ad aprile 2019”, affermano Podda e De Bartolimeis, “le immatricolazioni di auto si sono attestate a circa 145mila, contro le 4mila di aprile 2020, quando l’Italia era in pieno lockdown, ma rispetto ad aprile 2019 i livelli sono ancora inferiori del 17%. La fine delle restrizioni ha rilanciato la fiducia dei consumatori, salita a maggio a 110,6, quasi sui livelli di febbraio 2020. Le riaperture delle attività nei servizi determineranno uno spostamento della spesa verso quei settori che erano stati fortemente penalizzati dalle restrizioni. Il recupero, però, potrebbe non essere rapido, né completo”.
Secondo una recente indagine di Banca d’Italia, circa il 60% delle famiglie dichiara difficoltà ad arrivare a fine mese. Circa il 40% dei nuclei familiari ha speso meno del reddito annuo nel 2020, riuscendo così ad accumulare risparmio. Però, solo un terzo di questo risparmio sarà consumato nel corso del 2021. Secondo l’Indagine congiunturale di Confindustria, “le famiglie saranno orientate a gestire i bilanci con maggiore prudenza rispetto al passato e ciò comporterà che non tutto il risparmio accumulato verrà speso.
Questo atteggiamento prudenziale è, in particolare, legato alle incertezze sulle prospettive economiche. Coerente con la debolezza della domanda, la dinamica dei prezzi al consumo resta bassa: è risalita al +1,1% annuo ad aprile, rispetto ai valori negativi di fine 2020. Siamo molto sotto l’obiettivo Bce del 2,0% (+1,6% l’inflazione nell’Eurozona). La risalita dei prezzi in Italia è stata trainata dal rialzo dei prezzi energetici (+9,8%), che però è transitorio”, conclude Confindustria, “La dinamica dei prezzi finali dei beni industriali, invece, resta molto moderata (+0,3% annuo)”.