Ha trovato un servizio dialisi efficiente e bello Marina Stoppani dell’Aned, in visita ieri 10 giugno al San Francesco Caracciolo. Mancano due infermieri ed un medico secondo la sindacalista che nutre buone speranze dopo il colloquio avuto sull’argomento con il direttore dell’Asrem Oreste Florenzano. “Ci sono strutture in Abruzzo, del pescarese, che vivono le stesse difficoltà di Agnone” ci ha detto la Stoppani giunta in Alto Molise dopo il grido dall’allarme lanciato da chi ha necessità di effettuare le sedute dialitiche nel periodo di ferie ad Agnone o chi sceglierebbe l’alto Molise come luogo di turismo-sanitario e dai sindaci di Agnone e Capracotta.
Verrebbe a mancare dunque sia una assistenza “salvavita” per chi accusa patologie necessitanti di dialisi e sia anche un introito economico per la sanità molisana e per l’economia tutta di quest’area.
Levata di scudi anche da Villacanale, frazione di Agnone, che su circa un centinaio di abitanti ne ha due in cura nella dialisi dell’ospedale agnonese.
“A Villacanale –scrive il presidente dell’Associazione Nuova Villacanale, Giuliano Policella- il “turismo di ritorno”, tanto per ricorrere all’uso di una terminologia propria del moderno marketing territoriale, è una realtà consolidata.
Giunge pertanto come un fulmine a ciel sereno la notizia che, non da impedimenti di natura personale, bensì da fattori esterni, possa essere loro inibita la possibilità di far ritorno, anche solo per qualche settimana, alle proprie abitazioni d’origine.
E si avverte ancor più un senso di delusione e frustrazione, misto ad un sentimento di ingiustizia, nell’apprendere che la causa di tale ostacolo possa derivare dalla dichiarata impossibilità, da parte dell’Azienda sanitaria pubblica molisana (Asrem), a garantire un servizio di primaria necessità, come è quello relativo all’assistenza dei dializzati presso l’Ospedale di Agnone, oltretutto per ragioni organizzative che potrebbero essere superate con un minimo di disponibilità/flessibilità.
Delusione e frustrazione, dunque, per una situazione di disagio assolutamente evitabile e comunque risolvibile, volontà permettendo degli organismi politico-amministrativi preposti; ingiustizia, avvertita nei confronti di un Ente regionale che ostenta, nei proclami, una spiccata cultura dell’accoglienza turistica – affidata sovente nella realtà solo al buon senso, al calore e alle capacità ricettive del popolo molisano – ma che nega nei fatti ad alcuni suoi figli, e ai rispettivi familiari, il diritto di poter far ritorno all’amata terra per un periodo di soggiorno più o meno prolungato.
D’altronde, nonostante l’impegno profuso dagli operatori, lo smantellamento progressivo della sanità regionale è sotto gli occhi di tutti, e i cittadini molisani ogni giorno si trovano a dover fare i conti con disservizi che rischiano di mettere a repentaglio la loro salute.
Non resta, pertanto, che unirci all’appello accorato di Sindaci, cittadini e associazioni locali, nel richiedere con forza la rimozione di quelle cause ostative – nella fattispecie l’impraticabilità del Centro Dialisi dell’Ospedale di Agnone per i richiedenti aventi diritto in assenza di adeguato organico infermieristico – che gettano discredito sull’immagine dell’intera Regione, e contribuiscono a rendere l’Alto Molise sempre più una chimera poco appetibile ai turisti in cerca di nuove destinazioni, ma anche per coloro che non rinuncerebbero per nessuna ragione al mondo di dovervi rinunciare.
Siamo certi –conclude- che il buon senso non potrà che prevalere nelle scelte dei decisori politici, nella convinzione che, soprattutto in questa fase storica, una giusta ripartenza non possa prescindere da un’unità d’intenti che vede Istituzioni e cittadini marciare auspicabilmente nella stessa direzione”.