Un appuntamento già in calendario e in un luogo caro all’autrice, il parco comunale della città adriatica che l’ha vista crescere e intrecciare tra i suoi viali, relazioni e amicizie. Annalisa Marinelli infatti, è nata a Termoli e qui vissuta fino al momento in cui ha dovuto concretizzare una scelta di studi e di lavoro, trasferendosi definitivamente in Svezia.
Vive a Stoccolma in una città grande e diversa, in un mondo differente dal punto di vista dei rapporti interpersonali difficili da costruire ma che dal punto di vista della struttura e dello stato sociale, è assolutamente all’avanguardia.
A Termoli ha scelto di presentare il suo primo libro di narrativa, adusa alla saggistica. La tela del suo romanzo pubblicato in Italia da Jacobellieditore, l’ha voluta srotolare nella sua città natale, ospite del prestigioso e oramai storico festival degli autori, l’Aut Aut, di Valentina Fauzia.
Frammenti di memorie articilati in settimane, giorni di incontri, di conversazioni , anzi quasi confidenze, tra due figure femminili con esperienze professionali diverse la cui storia esistenziale si sviluppa attorno ad un amore mancato e di cui si cerca di tirare fuori i dettagli per capire, come recita il titolo e dove il termine autopsia vuole significare ricerca del perché e dei motivi che hanno impedito una felicità collegata a un amore.
Un indagare profondo dentro le cose che alla fine permette di vedere il tutto in modo più costruttivo e semplice, come un rifiorire dei sentimenti spenti da un dolore.
L’inizio è una biblioteca di famiglia ricca di libri e dal quale spuntano grandi scrittori e scrittrici che affiancano il percorso narrativo di una storia diversa. Da Anna Maia Ortese a Italo Calvino, al cantautore Ivano Fossati, e poi i classici greci come Platone che con il suo dialogo il “ Simposio” offre una lettura “delle cose dell’amore”, usando le parole di Umberto Galimberti.
Quell’elogio alla follia che a volte è assai più bella della saggezza umana. Un dire della stessa autrice che alla domanda sull’eros posta con fine eleganza dalla intervistatrice, risponde con la frase che spiazza, enfatizzando lo stato di ebrezza di una condizione dell’anima, come quella forza attrattiva che generandosi dal caos, mette in subbuglio i sentimenti e un po’ ti sconvolge la vita .
Un bel pomeriggio, grazie agli appuntamenti di Aut Aut che si susseguono nei diversi centri della Regione ma anche nei paesini già in programma per la rassegna, come ha annunciato la Fauzia, ideatrice, e ” regina” dell’Aut.
Quanto al libro della Marinelli, è un invito alla lettura e ai colpi di scena in compagnia di Paolo Conte, Samuele Bersani, ma anche di Luis Borges , Zygmunt Bauman, Oscar Wilde, tanto per citarne alcuni.
Un modo di scrivere dell’autrice e del raccontare come fosse a voce, aiutandosi coi pensieri altrui per dare senso e conferma al dire. “ Noi quando amiamo abbiamo solo questo da offrire: lascarci; perché trattenerci è facile e non è arte da imparae” Rainer Maria Rilke . Un libro sfida anzi che sfida il lettore ad entrare nelle pagine tra i colpi di scena dove la sfida sono le persone, i casi che accadono, la ricerca della felicità scavalcando gli ostacoli che la vita frappone. Ma non finisce qui.
La sorpresa è, dulcis in fundo, nella playlist, brani di una colonna sonora disponibile su piattaforma Spotify il cui link è riportato nelle ultime pagine. Tra gli autori che si incontrano nelle pagine del romanzo e di cui sono riportati passaggi e versi, la musicista termolese Giuseppina Ciarla e il suo Nature boy e che l’autrice ringrazia per “ la laboriosa attesa della nascita delle nostre reciproche creature”. Un romanzo e un disco in un “ momento storico così difficile”.
Fernanda Pugliese