Oramai è un appuntamento annuale, arriva con la stagione estiva e dispone la sua libreria di strada tra corso Umberto, la piazza, la scuola, il bar. Si chiama Giovanni Fanelli e per me è sempre lo stesso bel ragazzo con berretto bianco, seduto su una sedia e un libro o un fumetto in mano. Legge dietro uno dei contenitori di classici, fumetti, e libri d’occasione distinti per categorie.
Alle spalle, sugli scaffali del chiosco in ferro battuto, ciascuno con tettoia che ripara dal vento, dal sole, dalle intemperie, una serie di libri di diverso genere, dall’infanzia, ai classici, ai testi storici, alla letteratura varia e alla chicca rappresentata dalla editoria che riguarda il Molise.
Quando passi non puoi non fermarti, sia pure a guardare. Al mattino, l’aroma del caffè e dei cornetti caldi si mescola al profumo della carta e ti senti subito a tuo agio. Il proprietario è discreto , ti lascia fare , osservare , scegliere, guardare rispondendo alle domande dopo aver appoggiato con accuratezza il suo testo di lettura. Se non avessi già a casa una collezione di Tex Willer, avrei comprato sicuramente qualche pezzo dei suoi. Veramente qui libri e fumetti, si possono anche scambiare, ne porti dei tuoi, ne prendi altri, probabilmente.
La libreria ambulante di Giovanni, sul verde della pensilina, reca la scritta “ Laletturaprovocacultura”, una frase tutta una parola da cui si genera una diagnosi che sfida il tempo e le stagioni, diremmo, in questo caso l’estate, le vacanze e il mare. La sede centrale è a Campobasso, uno scrigno di novità in corso Bucci, di fronte all’ingresso laterale del liceo Mario Pagano.
Si può trovare su google cliccando le parole magiche che sono il marchio di questa agenzia culturale che si è dovuta adattare ai tempi e elle vendite on line. A Termoli è nella tradizione della città. È aperta fino agli inizi d’ autunno e poi, come un turista affezionato, il libraio chiude i battenti, anzi serra le ante e se va. I libri, nella loro varietà sono collocati in ordine e per genere, ma quando ti imbatti in un titolo che non ti aspetti o in una copertina che hai cercato ovunque, senti di avere toccato il cielo.
“ L’antico Sannio e l’attuale provincia di Molise “ di Alfonso Perrella è uno di questi, come pure “ Sagre e feste d’Abruzzo “del viaggiatore inglese, archeologo e cultore di tradizioni popolari, Thomas Ashby, ristampato dall’originale del 1919, un percorso da raccontare. Ma quando vedi tra i libri qualcosa che ti appartiene, anche se lo sai che c’è, ti accorgi che stai per perdere i sensi.
Nell’espositore centrale, tra le pubblicazioni della regione,” Pace si scrive senza H” di Antonio D’ambrosio, pubblicazioni su Termoli di Antonio Smargiassi e di Giovanni De Fanis, Nicola Troilo, copie dei dizionari polinomici arbȇreshȇ e croati del Molise e al centro il libro “ Tin Ting La ciambanelle,” storia dei carri di Montecilfone, a cura di Milly De Angelis, Ubaldo Pantaleone e altri, pubblicato di Volturnia edizioni.
Per rimanere in tema di libri di strada, in visibilio poi, letteralmente si va quando dalla piazza centrale ci si sposta al mercato del martedì. Nella variopinta confusione di persone e cose, c’è un’oasi. È una bancarella di libri, rimasugli di magazzino, disposti alla rinfusa e a modico prezzo. Attorno c’è sempre qualcuno. Chi cerca, chi sfoglia, chi legge, ognuno si ferma e sbircia.
Qui il lusso di un libro chiunque se lo può permettere. Non ci sono i titoli prestigiosi dell’ultimo “ Strega “ma un libro “ bancarella” a portata di tutti, non manca. Tra la Storia d’Italia di Montanelli- Cervi, il manuale di architettura e il classico di storia dell’arte, affiorano manuali scolastici e volumi di vario genere. Tra questi, come d’incanto, può apparire qualche libro interessante e non previsto come potrebbe esserlo “ Un litro di barzellette” di Gino Bramieri.
La voglia di refrigerio e la sete di leggerezza prendono il sopravvento, lo compri senza pensare e non vedi l’ora di berlo, ops, di leggerlo, tutto d’un fiato.
Fernanda Pugliese