Un vero e proprio dono quello che la scrittrice e giornalista de Il Mattino Roberta Muzio ha riservato per il folto pubblico intervenuto, nel pieno rispetto delle regole anti covid, nel suggestivo Largo Vittoria di Frosolone, il paese delle sue radici.
Un’ulteriore conferma che il Molise non solo è esistito con la sua storia oltremodo sorprendente anche nelle sfere più umili della società, ma ancora esiste: ne è prova la voglia di conoscere, di sapere, di approfondire ciò che siamo stati per meglio comprendere il nostro presente e il nostro futuro.
Tutto è cominciato nel 2019 quando Roberta Muzio ha pubblicato prima Occhi a candela e, l’anno successivo, Il suono del ferro: due volumi sulla Saga dei Pental, la storia di una famiglia italiana tra ‘800 e ‘900. Nell’occasione, la mostra temporanea allestita a Frosolone sugli oggetti di famiglia appartenuti a Francesco e Incoronata, protagonisti del romanzo e nonni dell’autrice, è divenuta permanente e ha dato vita al Piccolo Museo Occhi a candela, uno scrigno della memoria nel cuore del paese, la storia di percorsi di vita di personaggi che tornano a vivere.
Ma il percorso letterario di Roberta Muzio non si esaurisce, anzi: si arricchisce ulteriormente mettendo a disposizione di tutti il proprio lavoro di ricerca nella memoria tramandata oralmente da generazione in generazione. Nasce così, proprio nel 2021, la novella Lo zingarello della transumanza, una storia realmente accaduta che coinvolge il lettore e permette ad ognuno di riprendere idealmente contatto con le proprie storie familiari e con quelle della terra molisana. Protagonista è uno zingarello con la sua famiglia nomade in cammino per i tratturi tra la Puglia e il Matese.
La scrittura è leggera e appassionata ed è accompagnata da bellissimi disegni, realizzati con la matita dalla stessa Roberta Muzio, da foto inedite dell’archivio personale e da preziose ricette delle nonne. Come tiene a ribadire la stessa autrice, contenuto e forma sono strettamente legati: infatti molta attenzione è dedicata anche alla veste grafica che impreziosisce questo libro già di per sé pregevole per il contenuto.
Lo zingarello della transumanza dà vita poi ad un progetto editoriale notevole dal nome I quaderni del té del pomeriggio che hanno lo scopo di dedicare spazio a storie che diversamente non sarebbero mai state ricordate ma che meritano di essere condivise e tramandate perché non vadano perse.
A conclusione della serata sotto le stelle di Frosolone è stato proiettato per la prima volta il corto omonimo la cui regia è della stessa Roberta Muzio.
Suggestiva anche la colonna sonora che accompagna il filmato eseguita dal famoso gruppo Il Tratturo, di Mauro Gioielli, bene immateriale del Molise e di tutto il Sud. Indistinguibile e suadente la voce narrante, quella di Vittorio De Cioppo. Interpreti del cortometraggio: Silvio Prezioso, Nicola Fraraccio, Antonella Muzio, Carmine Tedeschi, Gianna De Marinis e il piccolo Claudio Meffe nel ruolo dello zingarello.
Attraverso i codici Qr contenuti nel libro, è possibile accedere alla visione del cortometraggio e al Piccolo Museo Occhi a candela: è un ulteriore prezioso dono per i lettori da parte dell’autrice.
Il pubblico è stato allietato, durante la presentazione, dalla degustazione di dolcetti confezionati e distribuiti simpaticamente dalla signora Maria Calabrese.
Dopo l’introduzione musicale della fisarmonica del bravissimo Michelangelo Vallillo, ha, sapientemente condotto la serata la professoressa Rosanna Fanzo. Ospiti sono stati: Francesca Carnevale, consigliera della Fondazione Molise Cultura, bibliotecaria dell’Unimol e segretaria del Parco letterario Jovine, donna dalla spiccata sensibilità a cui Roberta Muzio ha affidato la postfazione del suo libro; Gabriele Antinolfi, direttore della biblioteca Chiarini del Centro sperimentale di cinematografia di Roma, amante della propria terra e padrino d’eccezione per il cortometraggio di Roberta Muzio.
Rossella De Rosa
Foto di Rossella De Rosa