Se fosse stata strategia politica avrebbe avuto una sufficienza scarsa, siccome non è da considerarsi tale, il voto non può che essere sotto la più alta sufficienza.
L’intervista rilasciata dal Parlamentare Europeo Molisano, Aldo Patriciello, ha gettato sconforto tra gli alleati attuali che lui stesso ha scelto. In una intervista di qualche tempo fa, il politico di razza, ebbe a dichiarare senza mezzi termini, che egli non è mai stato artefice e non ha mai favorito scelte politiche, sia nell’indicare i consiglieri, sia nell’indicare la massima carica regionale.
Dopo la sua nota stampa, che ha già fatto il giro delle aule vuote del parlamentino molisano e non solo, “ l’esatto contrario “, è più di una ammissione.
L’intervista,mette in luce la discrasia, tutta molisana, di una politica che ha perso ogni bussola ed una voglia, quella del parlamentare, di riscatto rivolto al futuro, non decisamente lontano. Ogni parola la si legge chiaramente come una presa di distanza da un Governo regionale, che egli volle. Una colomba bianca urla di una passata volontà viscerale e l’avvicinamento, presente e futuro, ad una politica nuova senza bivi ma di sole “ autostrade “.
Difficile credere che la politica sia cambiata, e che quel che oggi professa diventa vecchio già ieri. – Questa è la vera notizia! – La politica è ormai una pentola che bolle sempre, al contrario di vecchie pentole, che negli anni passati, ogni tanto si fermavano a guardare le stelle e sognare. Nel giorno dell’anniversario dell’Autonomia Regionale grazie ai vari Nola, Sedati, D’Aimmo, La Penna, i sogni son diventati decisamente incubi, e le notti, si preferiscono passare da svegli. “ – Non vi saranno candidati della e vicini alla mia famiglia, alle prossime elezioni “- queste le parole “ saggie ? “ di un Aldo che non risparmia azioni da imprimatur con conseguenze dilanianti per moltissimi dei suoi “ delfini “. – Perché parlare di altri, anche se vicini di “ casa “ e non parlare della sua uscita di scena?- Ci si domanda.
Forse, è l’urlo di chi non riesce più a ruggire come vorrebbe e si trincera dietro una politica che mai è scesa così in basso. La voglia di far parte di una politica di governo è sempre tale da ragionare “ fuori dalle righe “; di essere diversi nell’essere sempre uguali nel trarre beneficio, anche a costo di gettare a mare parenti ed amici, riabilitare i nemici e dichiararsi il vero benefattore di una politica che, dalla scomparsa della falce e martello, ha creato demolitori e carrarmati pronti a far fuoco, a discapito anche della logica partita di poker, gioco preferito dalla politica.
Ogni volta che si gioca di anticipo, ci si riporta a condizioni che narrano previste sciagure. – Sarà il Patriciello europeista un altro giocatore d’azzardo che non bada a spese, anche quelle familiari, per poter vincere di sorpresa la partita annunciata assai difficile? – Per la pace di molti Aldo Patriciello non ha detto del tutto la verità sapendo bene di non dirla, nel caso l’intervista fosse integralmente riportata.
Vincenzo Cotugno, cognato del parlamentare europeo, chiamato velatamente in causa, è in campo già da tempo e lo sarà ancor con più vigore, vista l’azione politica che lo contraddistingue e la signorilità nell’affrontare le crisi e nel portare avanti uno dei pochi progetti che la politica regionale ha messo in campo. Spesso in politica si parla di altri dispensando, questi, da prove e da algoritmi propri.
Questo il vero male della politica. In Molise, poi, le parentele sono talmente strette, che con il tempo fanno male ai piedi, e togliersi le scarpe non è sempre la cura giusta. Patriciello ha sempre asserito di non essere il “ Rais “ della politica ma con interviste del genere smentisce se stesso e da un segnale chiarissimo di come in politica si crea e si distrugge senza mezzi termini, senza la costante “ democrazia “, senza la necessaria condizione di rispetto. Forse, le telefonate ad Isernia e il condizionamento elettorale, sia per le comunali che per le provinciali, non sono, a questo punto, illazioni ma puramente verità nascoste da politichese.
Maurizio Varriano