Lei spesso accompagna da Poggio Sannita i pazienti che hanno bisogno di assistenza ospedaliera. E proprio lei, Mercede Lina Giaccio, che ha indirizzato da semplice cittadina una lettera ai vertici Asrem e al presidente della Regione Molise, Donato Toma, affinchè i servizi del San Francesco Caracciolo restino attivi.
“Premesso che il depotenziamento dell’ospedale Caracciolo di Agnone è già una grande ingiustizia da parte di una sciagurata gestione politica nazionale e locale nei riguardi di tutta la popolazione dell’Alto Molise e di tutti coloro che, dalle regioni vicine, avevano la necessità della grande professionalità e competenza del personale attivo i esso e che, inoltre, garantivano il rispetto costituzionale dell’Art.32, oggi visto che comunque rimaniamo in una zona disagiata e condizionata dalle situazioni atmosferiche e di percorso (zona di montagna con strade tortuose ed impercorribili in caso di neve) dei pochi servizi garantiti (Pronto Soccorso, 118, fisioterapia, reparto analisi, dialisi, ecc.) sentiamo di doverli preservare per non subire, oltre l’ingiustizia da parte delle istituzioni, anche quella che sembra un’enorme ulteriore cattiveria nei nostri confronti.
Personalmente, in questo caso, parlo della fisioterapia che viene garantita a coloro che hanno subito operazioni agli arti di cui non si può fare a meno per permettere una ripresa della funzionalità degli stessi come nel mio caso: ho avuto necessità di un complicato intervento alla spalla ed era difficile riprendere il movimento naturale, invece, grazie alla bravura e grande esperienza professionale delle fisioterapiste (nello specifico Manuela Di Vona che ringrazio) che solo in questo ospedale ho trovato (ho provato anche da privati a pagamento…) il mio braccio è di nuovo attivo al 100%.
Pertanto, non è assolutamente possibile costringere (nel caso vengano soppressi) gli utenti a vagabondare nelle varie strutture limitrofe già collassate dall’afflusso non indifferente di utenza per varie ulteriori esigenze e, in questo periodo storico, anche dall’attuale emergenza sanitaria (Covid) mettendo così in grande difficoltà soggettive ed oggettive (si presenta la necessità di avere a propria disposizione un accompagnatore) chiunque è in tale condizione.
Chiedo pertanto, che tali servizi non vengano eliminati vista anche l’alta ed indiscussa professionalità delle operatrici”.