L’Università delle Generazioni di Agnone col suo responsabile Domenico Lanciano, annuncia il simbolico gemellaggio editoriale tra Molise e Calabria nel nome dello scrittore italo-americano Giose Rimanelli, nato a Casacalenda (CB) nel 1925 e deceduto nel 2018 a Lowell negli Stati Uniti dove si era trasferito nel 1960 e dove ha insegnato in vari Atenei.
Infatti, da domani (24 gennaio) sarà in tutte le più importanti librerie italiane “Tiro al piccione” il noto romanzo del suo esordio letterario, adesso riedito dalla Rubbettino di Soveria Mannelli (Catanzaro). “La Prefazione è della moglie Sheryl Lynn Postman, pure lei docente universitaria, la quale sottrae il libro al filone della letteratura di destra restituendolo a quello della letteratura sulla guerra o meglio di denuncia dall’orrore della guerra.
Un libro sulla libertà!” afferma Antonio Cavallaro, che ne sta curando la promozione editoriale per l’Italia.
“La prima stesura di “Tiro al piccione” – sottolinea Lanciano- è degli ultimi mesi del 1945. Giose Rimanelli, molisano di vent’anni, reduce dalla guerra civile in cui aveva militato per la Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, e da cui era fuggito, viveva un grande conflitto interiore. Continuò ad elaborare il testo che interessò l’editore torinese Einaudi, dove lo stesso Cesare Pavese apprezzò il romanzo tanto da comunicare al giovane Rimanelli che sarebbe stato pubblicato, nonostante il tema arduo per l’Italia del dopoguerra.
Tuttavia, morto Pavese per suicidio, su consiglio di Elio Vittorini, fu la Mondadori a dare alle stampe nel 1953 quel documento troppo straziante per un’intera nazione e per l’animo umano. Fu un libro conteso dalle case editrici, tanto è che fu poi edito non solo da Einaudi, ma anche da Trevi e da altri, nonché dal quotidiano “Il Giornale”.
Adesso è la volta di Rubbettino, lungimirante casa editrice medio-alta, capace spesso di trasformare i romanzi in film.
Giose Rimanelli era molto attaccato al suo Molise -continua Lanciano- A conti fatti, è uno degli scrittori molisani del Novecento tra i più discussi, pubblicati ed anche apprezzati per la sincerità ed autenticità del suo animo. Era molto stimato, in particolare, ad Agnone, dove amava frequentare le Biblioteche Riunite Comunale e Labanca quando erano dirette dal prof. Antonio Arduino”, il quale lo ricorda così: “Rimanelli era assai devoto al suo, nostro Molise e in Agnone trovava sempre con piacere quella più profonde e vivificanti radici culturali che – diceva sempre emozionandosi – ha portato con sé negli Stati Uniti per non sentirsi troppo emigrante ma per elargire ai suoi studenti americani, celebrando quell’Atene del Sannio che ha contribuito molto a rendere ancora più arguta la sua penna di poeta e di scrittore!””.