Caro Zelensky,
vorrei fossi tu il mio presidente!
Ti scrivo senza grandi formalismi, le sirene e le bombe li acuirebbero al ribasso. Vorrei fossi tu il mio presidente, dicevo, perché sei uomo di Terra, di Patria e di Difesa. Per anni ho scritto versi in cui decantavo l’appartenenza, l’entità e la territorialità, raramente le ho viste e il più delle volte sono state di circostanza, tu hai avuto la forza di mostrarle al mondo intero, mentre gli sguardi dei tuoi bambini tremano per una guerra mossa da uno e voluta da più di uno.
Il tuo svestire cravatte e camice per indossare la tua Patria ti rende eroe agli occhi del mondo, di quel mondo che, purtroppo, è, anche, colpevole, di quel mondo che tarda perché legato da mille cappi, di quel mondo di cui faccio parte e di cui non vado fiera. Il suono di quelle sirene mi fa scappare lacrime e pipì. Non posso e non voglio accettare che un Presidente, eletto democraticamente debba temere per la sua vita, debba armarsi per difendere i suoi elettori o meglio, i suoi figli, i suoi fratelli, i suoi amici, le sue mamme, perché un popolo che alla tua voce corre a donare sangue ti ama, si ama e ha il sacrosanto diritto di essere libero e rispettato in casa propria. Conosco poco di te, della tua terra, ma da oggi “sono ucraina”, sicuramente la vostra terra non sarà mai degli invasori, ciò che l’arma mira, l’arma perde e allontana.
Ripudio la guerra, ma sono cosciente del tuo bisogno d’uomini e d’armi, ho un minimo concetto del male che faranno le sanzioni a milioni di civili di ogni terra, ma sono necessarie e urgono asprezza.
Attendo di avere tue notizie, perché per te, temo il peggio, ma nel contempo sorrido quando rifiuti passaggi e chiedi armi, nessuno può nulla contro l’orgoglio e la volontà di difendersi, neppure un vile carrarmato.
Mi strazio a sapere che figli, euguali al mio, devono imbracciare un fucile, mi vergogno e mi sento impotente, so che è successo e che succederà ancora, perché sempre più lacrime e non sorrisi? Perché sempre più soldi e meno umanità? ! Perché alleanze se poi le strade sono dei carrarmati? Perché i cieli sono delle nuvole e non dei missili.
Forse non ti stingerò mai la mano, ma sempre sarete nel mio cuore, e non solo nel mio, mia figlia stamattina mentre andava a scuola mi ha implorato di farle sapere, per messaggio, se ti fosse successo qualcosa.
Solo le montagne non si incontrano, gli esseri umani hanno mille modi per stare insieme e io sono insieme a voi.
L’umanità ha l’obbligo di prevalere su ogni altra cosa, perché i confini si aprono non si cambiano.
Cesira Donatelli