Una medaglia d’onore dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quella conferita alla memoria di Fioravante Rosa. Dopo 27 anni dalla sua morte il soldato di Belmonte dl Sannio è stato fregiato dal Prefetto di Isernia, nel corso della manifestazione della Festa della Repubblica del 2 giugno, di un vero encomio per ciò che ha passato nel corso dell’ultima guerra.
Classe 1910 era macellaio nel paese alto molisano. Una vita nella milizia. Quindi nel 1943 Fioravante Rosa fu Catturato dai tedeschi e condotto in Germania. Nei suoi appunti sono ben annotate le tappe della prigionia.
“Tirana, Elbasan e Moscopole in territorio albanese, Bitola e Skopje in Macedonia del Nord, Niš – Crveni Krst concentration camp- in Serbia – campo della Croce Rossa.
Internato Militare non collaborazionista
Prigioniero a Polotsk Dulag 125 – matricola 25434.
Diversi i campi di lavoro e prigionia nei territori occupati dalla Germania (anche in Bielorussia).
Liberato dalla prigionia dei tedeschi in territorio che passa sotto il controllo dei Russi che sono in avanzata verso Berlino; impossibilitato a tornare in Italia perché in corso i combattimenti tra russi e tedeschi conclusi con la caduta di Berlino il 2 maggio 1945.
Il 6 agosto 1945 ferito a Königsberg nella battaglia che fu una delle ultime operazioni di guerra sul fronte orientale”.
Quindi il ritorno verso casa.
“Riga (Lettonia), Danzica (Polonia), Francoforte sull’Oder, Berlino, Halbe, Ronneburg, Roth, Monaco di Baviera, Innsbruck (Austria), Bolzano, Pescantina (Verona), Bologna, Rimini, Falconara e quindi Belmonte del Sannio” dove riprese l’attività di macellaio.
E proprio per la sua prigionia e per una vita spesa per gli ideali e l’amore verso l’Italia, Fioravante Rosa, nato a Belmonte del Sannio il 18 gennaio 1910 da Giovanni e Gabriele Clorinda e coniugato con Ida Zarlenga da cui ebbe tre figlie: Vera, Laura (deceduta nel 2021) e Clorinda, ha avuto la Medaglia d’Onore dalla Repubblica Italiana che avrebbe certamente appuntato con fierezza e decoro sul petto.
Oggi se ne ricorda la memoria. La memoria di un eroe deceduto a Belmonte del Sannio il 9 ottobre 1995 che avrebbe necessità ora, di più considerazione soprattutto nel suo paese natio.
A ritirare la medaglia nella cerimonia di conferimento del Prefetto Gabriella Feramondi ed il sindaco di Belmonte del Sannio, Anita Di Primio, c’erano le figlie Vera e Laura ed i nipoti del milite altomolisano.