“Il fuoco come arte che dà vita a riti ancestrali di antica memoria e che daranno impulso alla nascita in Molise del primo Museo dedicato al fuoco””. Esordisce così in una nota sui social l’assessore al turismo regionale Vincenzo Cotugno.
“Un progetto di grande valenza presentato dall’Unimol, e patrocinato dall’Assessorato regionale alla Cultura –aggiunge Cotugno- che tende ad ampliare la conoscenza delle tradizioni regionali legate a questo elemento, come la Ndocciata di Agnone e la Faglia di Oratino, ma anche ai rischi che provengono dal suo propagarsi nel nostro ambiente”.
“Un progetto –conclude l’assessore- che aprirà a nuovi corsi di laurea, volti ad impegnare i giovani su questi elementi, sulla conservazione e conoscenza dei rischi ma anche sui fattori artistici, antropologici e sociali che da secoli danno vita alle nostre più antiche tradizioni!”.
Ottima idea, ma l’assessore dovrà ricordare che il fuoco è legato ad Agnone non solo per la Ndocciata che caratterizza per alcuni versi anche Belmonte del Sannio e Pietrabbondante con i loro torcioni ardenti di Natale. Ricordiamo i lumi e le fiaccole in occasione della Commemorazione dei Defunti che brillano sui davanzali delle case e nei loro interni quasi ad illuminare il percorso dei morti che in quella sera ritornano nelle loro abitazioni.
Oppure il fuoco purificatone nei riti pasquali fino al fuoco del bronzo sacro nella Pontificia Fonderia Marinelli che dall’anno mille fonde un metallo che da liquido ed ardente si solidifica nel bronzo primordiale.
Insomma “Agnone terra dei sacri fuochi”; e se museo sia allora nasca qui.