Lagnanze dei dializzati orinari di Poggio Sannita e Villacanale per l’impossibilità delle sedute emodialiiche estive al Caracciolo. E subito una lunga lettera inviata ai vertici Asrem a firma di Marina Stoppani, Segretatio Regionale Aned.
“Questa Associazione, che tutela gli emodializzati di Abruzzo e Molise –scrive la Stoppani- dopo essere intervenuta ufficialmente il 9 dicembre scorso a favore dei dializzati locali, i quali rimangono molto preoccupati, ma anche molto indignati, per tutti i problemi che devono affrontare quotidianamente per garantirsi un trattamento emodialitico tranquillo e sicuro in area disagiata come la loro, dopo il primo potenziamento dell’organico, che ha visto, intorno al 20 maggio scorso l’arrivo della quarta unità infermieristica, ha ricevuto ufficialmente le proteste indignate di tre pazienti e familiari originari di Poggio Sannita e di Villacanale, e una segnalazione da parte di una paziente originaria di Agnone, ma residenti nel Lazio, che non possono dializzare presso il Centro di Agnone per le vacanze estive. Per l’ambulatorio emodialitico necessita per ogni singolo turno una unità di personale medico e cinque infermieristiche. Per gli 11 posti letto presenti nella struttura, il contingente attuale di quattro infermieri, è insufficiente. Esortiamo a ripristinare l’intero organico di 5 infermieri e un medico per il Centro Dialisi di Agnone, onde porlo in sicurezza e dar ad esso stabilità. Inoltre consideriamo assurde le giustificazioni addotte dal Dott. Ettore Mastrangelo e dall’equipe infermieristica di non accogliere i dializzati estivi originari della zona nella struttura di Agnone, poiché la nuova unità infermieristica non sarebbe pronta per gestire i pazienti in trattamento emodialitico”.
Gli emodializzati provenienti da fuori regione generano un “mobilità attiva” portando nelle casse dell’Asrem un notevole contributo economico.
Infine la Soppani nella missiva sottolinea che “..se tale servizio fondamentale salvavita non può più esser gestito da Arem per mancanza di personale o per problemi generati dai sanitari di qualsiasi tipo (legale, organizzativo, ecc..) sarebbe il caso di chiuderlo trasferendo il personale dove serve e affidare la struttura di Agnone ad un centro privato convenzionato”.