Una giornata dominata dal colore rosso spesso utilizzato per colorare panchine simboliche situate in luoghi chiave per ricordare le vittime della violenza, richiamando azioni di contrasto che vanno dalle iniziative pratiche di sensibilizzazione delle persone ma anche a suggerimenti ed indicazioni sul cosa fare e come fare nei momenti cruciali e di difficoltà.
Copie di pieghevoli con indicazioni ad hoc elaborati dalla Fidapa Nazionale presidente Fiammetta Perrone con la collaborazione delle rappresentanti della task Force nazionale e delle rappresentati dei 7 distretti, sono state appoggiate sulla panchina rossa della sezione di Termoli che dall’angolo di piazza monumento lato edicola, è stata riposizionata in via XX settembre.
Una strada elegante che unisce i due corsi principali della città, eletta a via delle panchine simboleggianti altre situazioni di portata e difficoltà quali il bullismo, il diabete ed altro ancora, rappresentati da colori diversi che connotano ciascuna tipologia. Qui, sulla panchina rossa con la targhetta connotativa della sezione Fidapa di Termoli apposta nel 2017, accanto ai pieghevoli, un cappotto rovesciato, una rosa, il manifesto del posto occupato e versi sparsi della socia poetessa Diana, declamati dalla presidente Esmeralda Pettine.
Attorno alla panchina, una folta rappresentanza di socie che hanno condiviso un momento di forte emozione mettendo nero su bianco rispetto a strategie di impegno della sezione verso tematiche così delicate e che, nonostante il grado culturale raggiunto e la maturità in tanti campi, registrano un ritorno al passato nebuloso dei diritti delle donne non riconosciuti in molti paesi del mondo.
Diritti naturali semplicemente quali il diritto alla vita, alla libertà individuale, al modo di vestire, di pettinarsi i capelli, di camminare, di manifestare il proprio pensiero, la condizione, la personalità e con questa il diritto di essere persona e nei casi di violenza continuata, di abusi quotidiani, di stalking, di molestie sessuali, di violenza economica, di soppressione fisica. Il diritto di esistere.
Fernanda Pugliese